Nuova polemica si innesca a Paternò riguardo l’addizionale Irpef. Nel 2016, infatti, si sarebbe dovuta in automatico dimezzare l’aliquota Irpef applicata dal Comune stabilita nella misura dello 0,8%. Un dimezzamento, quello allo 0,4%, che non è arrivato. Ed allora arriva una nuova missiva firmata da Nino Naso e da Aldo Motta, ex segretario comunale. Si legge: “Ascoltando il malessere che si leva da una città tradita e violentata, è già stato scritto e denunciato alle autorità competenti. in forza di documentazione inequivocabile. che il sindaco Mangano ha pagato alla Simeto Ambiente Spa la somma di 1.5 milioni di euro, nonostante i pareri contrari dei tecnici, per un servizio che non si capisce se sia mai stato controllato. o addirittura mai reso. Non ha provveduto a recuperare dall’A.M.A. Spa la somma di 1.5 milioni di euro o seguito di danni causati dalla stessa società. scaricando nelle tasche dei cittadini il danno prodotto dalla stessa A.M.A., cui i cittadini hanno pagato le bollette del servizio idrico. A seguito di tali atti di generosità, a danno dei cittadini paternesi, ha aumentato l’aliquota dell‘addizionale comunale all’lRPEF dallo 0,2 per cento allo 0.8 per cento. quadruplicando la somma pagata dai cittadini per questo balzello. Tutto avvenuto in un clima di allegra gestione che pervade il Palazzo Comunale, privo da oltre due anni di un segretario comunale titolare, sostituito con funzionari presenti mediamente un giorno alla settimana. Ovvero risparmiando non sugli sprechi ma sui presidi di legalità del Comune.
E’ stata avviata e trasmessa una proposta deliberativa di iniziativa popolare, accompagnata dal supporto di circa 6mila firme per azzerare l‘aliquota dell’addizionale comunale all‘Irpef in modo da sollevare i cittadini paternesi da questa imposta ingiusta.
La politica con la “p” minuscola non ha avuto la sensibilità di cogliere l’urlo chiaro e forte che si levava dal popolo e, magari per bassi e squallidi calcoli di cordata, non ha voluto scontentare ed avversare il sindaco Mangano per questo balzello esoso ed ingiusto. A tali fatti gravi se ne sono aggiunti altri, verificatisi in occasione dell’adozione del bilancio comunale per l’anno 2015. Atto principale e fondamentale per un’amministrazione comunale, approvato in un clima di pesanti pressioni o nonostante il parere contrario, mai contestato, dei revisori dei conti, indotti alle dimissioni anche a seguito di evidenti e forti intimidazioni, per come rappresentato dagli interessati. L’inattendibilità del bilancio è stata ultimamente aggravata dalla decisione della Cassa Depositi e Prestiti nel non consentire la rinegoziazione di mutui preesistenti, non facendo realizzare i risparmi di spesa previsti, e dal diniego di concedere nuovi mutui. Basta, la misura è colma. Dovete subito azzerare l’addizionale Irpef e restituire la parola al popolo sovrano. Non occorre altro da verificare per richiedere al sindaco, o in caso si suo ingiustificato ed ostinato rifiuto, al Consiglio Comunale, l’adozione di un risoluto ed efficace intervento di sfiducia al sindaco, in modo da consentire al popolo di porre rimedio a questi gravi e continui naufragi istituzionali e finanziari avviando una indispensabile quanto urgente ricostruzione nella legalità.