PATERNO’. NUOVA MAGGIORANZA

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Consiglio Comunale di Paternò

Alla fine il bilancio di previsione dell’Ente Comunale paternese è stato approvato. Sono stati 15 i voti a favore: Campisano, Di Benedetto e Calabrò (Partito Democratico); Parisi, Arena e Arcoria (Lista civica Cittadini in Comune); Cunsolo, Milicia (gruppo autonomo area Pd); Statelli, Comis (gruppo autonomo area Pd); Cirino, Tripoli (Nuovo Centrodestra); Rinina (Indipendente, ex Pdl); Virgolini (Lista civica di centrodestra); Condorelli (Lista civica indipendente, autonomista). Immediatamente dopo la votazione positiva al bilancio di previsione, si è passati alla votazione per la immediata esecutività dello strumento economico-finanziario. Ai consiglieri già citati, si sono ulteriormente aggiunti anche Guerrina Buttò (Nuovo Centrodestra – coordinatore del partito) e i consiglieri Giancarlo Ciatto ed il presidente del Consiglio Comunale Laura Bottino (gruppo autonomo Democrazia futura – area Pd). Una maggioranza nuova di zecca, quindi, che battezza l’ingresso di Nuovo Centrodestra nell’alveo del centrosinistra. Come a Roma ha già pian piano fatto Angelino Alfano e come si è già fatto a Palermo, con un accordo elettorale già stipulato tra il segretario del Pd siciliano Fausto Raciti e il coordinatore di Ncd Sicilia Giuseppe Castiglione, per il dopo Crocetta. Paternò non sembra fare differenza, e la conferma è arrivata proprio ieri.

Da sottolineare come nel giro di qualche mese siano cambiati totalmente gli equilibri a Palazzo Alessi. La maggioranza in Consiglio Comunale adesso si regge su consiglieri eletti all’opposizione del centrosinistra, che oggi votano compatti con l’amministrazione non solo i provvedimenti ma anche i singoli emendamenti. Senza di essi, Mauro Mangano avrebbe in Consiglio Comunale solo 10 consiglieri (contro i 18 del 2012), un risultato comunque frutto di nuovi ingressi in maggioranza (per ultimo Salvo Comis, eletto in una lista civica che sostenne il candidato Nino Naso alle ultime elezioni amministrative paternesi), ed altri che con la loro assenza tecnica lasciano che il numero legale in Assise si abbassi per permettere il raggiungimento più agevole della maggioranza.