Alla fine l’addizionale Irpef è ritornata allo 0,8%, anche grazie al contributo determinante di alcuni consiglieri comunali insospettabili. Come ritiene questo passaggio?
L’addizionale IRPEF è stato un salasso ingiustificato, una violenza da parte di Mangano nei confronti dei cittadini paternesi. Un ulteriore inganno perpetrato anche con la complicità di alcuni consiglieri comunali che, sebbene eletti in altri schieramenti, attraverso un accordo sottobanco hanno permesso l’aumento dell’aliquota al massimo. Vergogna. Spero che i cittadini se lo ricorderanno alle prossime elezioni.
Alla luce di ciò che è successo, più volte è stato accusato anche dal sindaco di Paternò Mauro Mangano di fare continuamente campagna elettorale, e di non denunciare alle autorità quanto si doveva. Cosa risponde a questo?
Se per campagna elettorale si intende stare in mezzo alla gente, ogni giorno, ascoltarla, essere disponibile, risolvere qualche problema ove è possibile, mettendo a disposizione i miei spazi liberi durante la giornata, e magari sottraendoli alla famiglia, allora sì, devo dire proprio di sì. Sicuramente Mangano ha un suo personalissimo concetto di campagna elettorale, ovvero mostrarsi per un mese in città, promettere mari e monti, per poi scomparire. Dico al sindaco che così è troppo facile. Ricordiamoci che è pagato dalla comunità, lui come tutti gli amministratori, per ascoltare le problematiche dei concittadini e lavorare per risolverle. Il risultato qual è stato? Assente sempre. Nino Naso invece che fa? Io credo di essermi speso senza risparmiarmi e pur senza alcun incarico politico in questi tre anni e mezzo, ed anzi, per sostenere la battaglia contro l’addizionale IRPEF insieme con alcuni amici, ci si è sobbarcato anche l’onere delle spese dei manifesti, dell’affissione pubblica, e di altro ancora. Per quanto riguarda le denunce, le abbiamo fatte. Eccome se le abbiamo fatte. In rappresentanza di migliaia di cittadini sottoscrittori, abbiamo denunciato alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti, alla Prefettura, alla Regione Siciliana e precisamente al Servizio Ispettivo Enti Locali, alla locale caserma dei Carabinieri. Il tutto con carte alla mano.
Da cittadino come si sente di commentare la complessiva attività amministrativa?
L’amministrazione Mangano è la peggiore in assoluto che Paternò abbia mai avuto. E’ un fatto oggettivo, sotto gli occhi di tutti.
Qual è il suo cruccio più grande, quando gira la città o quando parla con amici e conoscenti? Quali sono i problemi più gravi che le vengono segnalati?
L’abbandono dei cittadini, l’assenza totale di programmazione, la mancanza della minima manutenzione ordinaria e dei servizi essenziali. E poi tombini mancanti, buche, erbacce, sporcizia, degrado dei cimiteri, del centro storico e delle periferie, delle scuole, e potrei continuare. E la cosa che mi fa più rabbia è che nelle casse del Comune c’è oltre 1 milione di euro in più sottratto ai cittadini con l’addizionale IRPEF. Ma vorrei capire, dove sono questi soldi?
La situazione politica paternese è infiammata dalle prime avvisaglie elettorali. Ognuno scalda i motori. Il presidente del Consiglio Comunale Laura Bottino ha già lanciato la sua candidatura a primo cittadino. Inoltre, Bottino ha dichiarato che “Non voglio senatori e deputati con me”, e che il rapporto con Pd o NCD o con altri non le interessa. Come commenta?
Sono scelte personali, saranno i cittadini a decidere. Dico solo che la presidente del Consiglio l’ha eletta proprio il sindaco Mangano dettando precise indicazioni di voto ai consiglieri della sua maggioranza. Non conosco i rapporti che intercorrono tra Laura Bottino e il senatore Salvo Torrisi. Credo che la presidente faccia parte del Pd, e comunque non voglio entrare nel merito.
Sul piano strettamente politico, lei crede esistano attualmente le condizioni per la costituzione di un fronte comune dei moderati a Paternò?
Sono del parere che costruire solo un fronte dei moderati sia limitativo. Ci vuole un fronte più ampio che coinvolga tutta la città senza alcun vincolo di partito, che possa limitare l’azione amministrativa in modo serio e autenticamente alternativo. Libertà di scelta e popolo protagonista, senza strumentalizzazioni.
Sarebbe disponibile, ove si creassero le opportune congiunture, ad impegnarsi nuovamente da candidato a primo cittadino? E a che condizioni?
Se si creassero le condizioni, se la città lo chiedesse, certamente non mi tirerei indietro. Non l’ho mai fatto in vita mia, e per me non sarebbe un sacrificio bensì un atto d’amore nei confronti di Paternò, soprattutto per uno che come me si sente paternese dalla testa ai piedi e vive Paternò come fosse la propria casa. Dico semplicemente che serve libertà di scelta, senza pupi né pupari. E serve la condivisone con i tutti i cittadini di buona volontà, che sono veramente tantissimi.