Paternò, Servizi Sociali: licenziamenti e incertezze sul futuro dell’assistenza

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Palazzo Comunale Paternò

A Paternò si profila una fase di forte incertezza per il settore dei servizi sociali, con il rischio concreto di un vuoto nell’assistenza alle fasce più deboli della popolazione. La mancata proroga delle convenzioni tra il Comune e le cooperative che per sei anni hanno gestito i servizi previsti dal Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale ha infatti determinato una situazione critica sia per gli utenti che per i lavoratori coinvolti.

A partire dai prossimi giorni, gli operatori impiegati in questi servizi si troveranno senza lavoro, poiché le cooperative per cui operano non hanno ricevuto il rinnovo dell’affidamento. L’amministrazione comunale di Paternò ha invece scelto di avviare un concorso pubblico, per il quale sono già state presentate circa 1.800 domande, un numero che inevitabilmente allungherà i tempi per la selezione e l’attivazione del nuovo personale.

Una decisione, questa, che si discosta dall’approccio adottato da Belpasso, comune che fa parte dello stesso distretto socio-sanitario di Paternò. Qui, infatti, il bando di concorso ha previsto una corsia preferenziale per gli operatori già impiegati nel settore, con l’obiettivo di tutelare l’esperienza acquisita e garantire una continuità lavorativa a chi ha svolto questi compiti per anni.

A Paternò, invece, l’apertura indiscriminata del concorso a tutti i candidati – un’opzione dettata da una scelta politica e accompagnata, secondo i lavoratori, da promesse non mantenute – potrebbe causare ritardi e disagi nell’erogazione di servizi essenziali, proprio in un momento in cui la tenuta sociale richiederebbe soluzioni rapide ed efficaci. Così i lavoratori coinvolti hanno deciso di rivolgersi direttamente al Ministro competente, vale a dire quello del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone, nella speranza che la loro esperienza non venga dispersa e che il sistema di assistenza non subisca un’interruzione dannosa per l’intera comunità. Qui di seguito la lettera sottoscritta dai lavoratori che già dai prossimi giorni rimarranno senza lavoro, a firma: Annalisa Branchina, Giuseppa Laudani, Barbara Batticciotto, Stefania Prestigiacomo, Luigi Borzì, Marina Tomasello, Barbara Ciccia, Stefania Maurici, Nicola Brasile.


Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Oggetto: richiesta di intervento urgente per la questione “Interruzione servizio PAL-fondo povertà” presso il Comune di Paterno (Ct) Il Settore – Servizi Sociali

“Gentile Ministra Marina Elvira Calderone,

con la presente desideriamo attirare la sua attenzione su un problema, a parere nostro, di grande urgenza che riguarda il settore dei Servizi Sociali del Comune di Paternò, provincia di Catania, dove sin da luglio 2019 fino al 14 marzo c.a è stato espletato un servizio a favore della collettività locale — FONDO NAZIONALE PER LA LOTTA ALLA POVERTA’ E ALL’ESCLUSIONE SOCIALE. Tale servizio è iniziato con i fondi del PON INCLUSIONE nel Luglio del 2019 ed è continuato sino ad oggi con i fondi del PAL 2018, 2019 e 2017 attraverso l’affidamento alle Cooperative sociali (TEAM, IALITE, ISIDE e ARCA). A differenza di altri Comuni presenti nel territorio che hanno continuato con l’affidamento diretto alle cooperative, il Distretto Socio Sanitario 18 la deciso di usare i Fondi del PAL 2020 per fare un concorso interno della durata di un anno, non inserendo minimamente titoli di servizio per il personale operante nel settore dal 2019. (Deliberazione n°57 2024 R.G. del 03/12/2024). Siamo un gruppo di 9 professionisti (assistenti sociali, educatori, assistenti amministrativi) impegnati nel settore di cui in oggetto, con l’obiettivo di sollecitare un’azione decisiva da parte del suo Ministero.

Il problema in questione ha assunto e continuerà ad assumere proporzioni tali da richiedere un intervento immediato in quanto verrà meno un servizio “essenziale” per la comunità che si troverà senza il supporto di cui necessita, non si riuscirà più a seguire le fasce deboli della popolazione locale che usufruiscono delI’ADI (Assegno di Inclusione), del servizio ASACOM, dei servizi di disabilità grave e gravissima, dell’educativa domiciliare richiesta dai Tribunali per i minori con procedimenti a carico, ecc., tutti servizi in gran parte gestiti dal gruppo PAL che finirà il servizio tra pochi giorni.

Va rilevato che il personale del Servizio Sociale del Comune di Paternò è notevolmente sottodimensionato in quanto non è stato potenziato il Sistema dei Servizi Sociali (1.178/20 Legge di Bilancio per il 2021 e annualità 2025 art. 1 cc.797 e seguenti) e quindi l’adeguamento del numero di assistenti sociali impiegati in proporzione alla popolazione residente (raggiungimento del livello essenziale delle prestazioni di assistenza sociale).

Crediamo fermamente che il suo Ministero abbia il potere e la responsabilità di intervenire in modo efficace in questa situazione. Pertanto la sollecitiamo a chiedere di valutare l’opportunità di inserire nel bando elementi di valutazione utili alla salvaguardia e alla valorizzazione dei personale dei servizi sociali attualmente impiegati presso il Comune in appalto con la Cooperativa Arca. Inoltre, crediamo anche che come hanno operato altri comuni dell’isola (ad esempio il D12) i fondi del PAL potevano essere impiegati per continuare il servizio con l’appalto alle Cooperative Sociali perché il concorso con circa 2000 domande arrivate, aperto a tutti, da affidare ad una ditta esterna per le procedure di espletamento avrà tempi lunghissimi, diversamente si sarebbe alleviata una situazione che si prospetta drammatica perché mancando forza lavoro per molti mesi o addirittura anni si bloccheranno tanti servizi: ADI, Asacom, caregiver, liquidazioni, pagamenti agli Enti che collaborano con il Comune, ecc..

Le ricordiamo che questa problematica non è solo una questione locale, ma investe anche i principi e gli obiettivi fissati dai piani nazionali o principi etici i quali sono in linea con la missione del suo Ministero. Questo team di lavoro, grazie ai fondi del suo Ministero, è stato occupato, formato ed ha continuato in questi 6 anni ad erogare un servizio essenziale per la collettività, per le famiglie e per i singoli cittadini. Questa continuità dal 17 marzo c.a verrà meno, verrà interrotta non solo a discapito di noi operatori del sociale, ma soprattutto a scapito della collettività tutta.

Restiamo a disposizione per un eventuale incontro/confronto dove poter discutere più approfonditamente delle possibili soluzioni, in attesa dell’espletamento del concorso e per fornirle ulteriori dettagli a riguardo. Con l’augurio che la nostra richiesta venga presa in considerazione con la serietà e l’urgenza che merita. La ringraziamo anticipatamente per ii tempo dedicato alla lettura di questa lettera e per ogni azione che deciderà di intraprendere in merito. In attesa di una sua cortese risposta, cogliamo l’occasione per porgere distinti saluti”.

Firmato: Annalisa Branchina, Giuseppa Laudani, Barbara Batticciotto, Stefania Prestigiacomo, Luigi Borzì, Marina Tomasello, Barbara Ciccia, Stefania Maurici, Nicola Brasile.