
Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana
In Europa, per il bene delle Regioni italiane, dobbiamo smettere di giocare a “destra contro sinistra” e pensare un po’ più in grande: niente bandiere di partito, solo la maglia della nazionale. Questo, almeno, è il monito del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, che a Bruxelles, nella sessione inaugurale del Comitato europeo delle Regioni (CdR) per il mandato 2025-2030, ha lanciato il suo appello alla compattezza istituzionale. In platea, tra gli altri, c’era anche il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. Galvagno, su investitura unanime dei presidenti delle Assemblee legislative regionali, si è guadagnato per la seconda volta un posto tra i quattro membri effettivi italiani del CdR.
“Sono molto onorato – ha dichiarato Galvagno – di portare la voce della Sicilia in un contesto che conta davvero. Qui dentro, invece di farci la guerra tra territori, dovremmo lavorare insieme per politiche europee che capiscano le specificità locali e diano sostegno vero ai territori. Se già tra italiani ci risulta difficile spiegare che la Sicilia ha esigenze diverse da altre regioni, figurarsi all’estero! Ecco perché serve un fronte comune quando si tratta di far valere le nostre istanze”.
Durante la trasferta a Bruxelles, Galvagno ha fatto tappa dall’ambasciatore italiano presso l’UE, Vincenzo Celeste, e ha avuto un faccia a faccia con il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto. Con quest’ultimo ha strappato la promessa di una visita in Sicilia per mettere il turbo alla spesa dei fondi comunitari. “Nel nostro incontro – ha concluso Galvagno – ho ribadito che la Sicilia ha bisogno di un’accelerata seria per colmare quel divario che ancora la separa dal resto d’Europa”.