E alla fine, Sanremo non ha avuto bisogno di Amadeus – di A. Di Bella

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di Andrea Di Bella

La prima serata del Festival 2025, condotta da Carlo Conti insieme ad Antonella Clerici e con Gerry Scotti in prestito da Mediaset, ha segnato un trionfo per la Rai, con 12,6 milioni di spettatori e uno share del 65,3%, superando gli ascolti della serata d’apertura dell’ultima edizione condotta da Amadeus, che nel 2024 si era fermata a 10,5 milioni di spettatori e al 65,1% di share. Un risultato che spazza via ogni dubbio: il Festival, se ben fatto, è più forte di chi lo presenta.

Il vero sconfitto di questa storia, infatti, è proprio Amadeus. Dopo cinque anni alla guida di Sanremo, ha scelto di abbandonare il servizio pubblico per accasarsi al Nove, attirato da un ingaggio ultramilionario del gruppo Discovery. Una decisione legittima sul piano personale, ma che dal punto di vista professionale ha finito per ridimensionarlo pesantemente. I programmi che ha lanciato sulla nuova rete faticano a superare il 3-4% di share, un dato impietoso se paragonato agli ascolti stellari che garantiva alla Rai.

E se qualcuno pensava che la sua assenza potesse pesare sugli ascolti della TV di Stato, la realtà ha dimostrato il contrario. “Affari Tuoi” – il game show che Amadeus conduceva prima di traslocare – è rimasto saldamente in cima alla classifica dei programmi più visti della fascia pre-serale, con Stefano De Martino che ogni sera porta a casa numeri da record. Un segnale chiaro: il pubblico ha voltato pagina senza rimpianti.

Sanremo 2025, con la sua partenza col botto, è l’ennesima conferma che la Rai non solo è sopravvissuta all’addio di Amadeus, ma ha saputo rinnovarsi e rilanciare senza alcuna difficoltà. Alla fine, il vero patrimonio della TV pubblica è il suo pubblico, che ha premiato la qualità del prodotto, indipendentemente da chi lo conduce.