Gianni Alemanno resta in carcere: niente sconti per l’ex sindaco di Roma

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Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha deciso: Gianni Alemanno, ex ministro ed ex sindaco della Capitale, resta dietro le sbarre. Arrestato la notte di Capodanno dopo la revoca dei servizi sociali, Alemanno dovrà scontare la condanna a un anno e 10 mesi per traffico di influenze.

La decisione arriva dopo l’udienza di venerdì scorso, durante la quale il tribunale ha valutato le accuse di “gravissima e reiterata violazione delle prescrizioni”. L’ex primo cittadino avrebbe falsificato documenti per giustificare inesistenti impegni lavorativi e sottrarsi così ai servizi sociali. Non solo: tra marzo e settembre, Alemanno avrebbe incontrato tre volte un pregiudicato, l’ex avvocato Paolo Colosimo, condannato nel 2018 a 4 anni e 6 mesi.

Alemanno, che avrebbe dovuto svolgere attività socialmente utili presso la struttura “Solidarietà e Speranza” per famiglie in difficoltà e vittime di violenze, ha dunque perso ogni chance di riabilitazione fuori dal carcere. Da sindaco a detenuto, il passo per lui si è fatto inesorabilmente breve.