Paternò, nuovo rimpasto di giunta. Comunicato di 8 consiglieri: “Disgustoso”

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di otto consiglieri comunali di opposizione a Paternò che hanno firmato una mozione di sfiducia al sindaco Nino Naso. I firmatari del comunicato sono i consiglieri: Terranova, Benfatto, Piana, Lauria, Borzì, Virgolini, Paternò, Frisenna.


“Due siluramenti in uscita e quattro bombe in entrata. E così l’amministrazione Naso riapre il valzer di nomine ancora una volta dopo 2 anni e mezzo senza completare la giunta. I due siluri sono per l’assessore Ciccia e per l’assessore Messina. Il primo licenziato dopo un posto fisso di due anni e mezzo, il cui unico prodotto è stato il progetto aberrante dei 1078 stalli a pagamento che per noi meritava un congedo con disonore. Il secondo autoeliminatosi dopo appena otto mesi ma percorrendo lo svincolo obbligatorio all’uscita.

Il rimpasto di qualche mese fa, con l’entrata dei tecnici, aveva lasciato una città basita e con un interrogativo che nei giorni successivi diventò una hit popolare ovvero “ma cu ci puttò a trasiri?”, forse il tentativo di sollevare l’immagine compromessa dalla vicenda giudiziaria del sindaco mediante sacrifici consapevoli e volontari dei tecnici nominati?

Quello che è sicuro è che se quel rimpasto lasciò basiti quello di oggi disgusta perché rappresenta l’espressione politica peggiore che si possa mostrare ai cittadini. Non si tratta di un cambio di passo ma della classica manovra di palazzo, fatta in attesa dell’esito della Cassazione, cioè del pagamento di cambiali politiche e/o compravendita di pedine che ancora una volta schiacciano il bene comune e l’interesse dei cittadini privando costantemente Paternò della qualità nella gestione della cosa pubblica. Questa operazione è l’ennesima illusione di far credere di aver ricompattato la maggioranza, ma in realtà è il premio di consolazione per acquietare i mercenari di turno.

Se il rimpasto disgusta, fanno sorridere le parole del sindaco rivolte a noi che abbiamo firmato la mozione. Fanno sorridere perché coerentemente al suo stile di una leadership alla quale crede solo lui ormai, non dà attraverso l’intervista riscontro politico alla mozione, non si assume la responsabilità critica di un’azione come quella fatta da noi dando risposta ai suoi cittadini, ma ancora una volta li beffeggia ricordando quelli che lui ha creduto essere i suoi tempi di gloria. Ebbene ricordiamo noi al sindaco che è proprio il suo anacronismo, il suo vivere in un tempo che non è più che sta letteralmente paralizzando e soffocando la città”.