La maggioranza di governo fatica a trovare un equilibrio, e lo scontro tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si riaccende su due temi scottanti: il concordato preventivo biennale e l’applicazione del golden power sulle banche. Lunedì 9 dicembre, al Consiglio dei ministri, si prevede un confronto serrato su questioni che stanno alimentando le tensioni interne.
Nel frattempo, il Fisco intensifica la stretta sulle partite Iva. Come riportato ieri da Il Sole 24 Ore, sono state inviate altre 700mila PEC a contribuenti con redditi sotto i 15mila euro. Si tratta di lavoratori autonomi che, secondo l’amministrazione finanziaria, potrebbero aver dichiarato cifre ben inferiori rispetto ai loro dipendenti. Questa azione rientra nella strategia per il concordato preventivo biennale, pensato per contrastare i cosiddetti “finti poveri” del sistema tributario.
Il Sole precisa che, dalla notte scorsa, Sogei – il braccio operativo del Fisco guidato da Cristiano Cannarsa – ha inviato una seconda ondata di avvisi. Questi messaggi mirano a sollecitare quei contribuenti che non hanno aderito entro il 31 ottobre al concordato biennale e che, incrociando i dati dell’Anagrafe tributaria, mostrano discrepanze sospette nei redditi dichiarati.
Il primo round di comunicazioni, risalente alla scorsa settimana, aveva già raggiunto due milioni di contribuenti, evidenziando oltre un milione di casi critici. Ora, il governo si trova stretto tra le pressioni interne e la necessità di proseguire con fermezza nell’azione di controllo fiscale. L’atmosfera resta tesa, e il confronto al Cdm potrebbe rivelarsi decisivo non solo per i nodi fiscali, ma anche per la tenuta dell’alleanza di governo.