Il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, ha espresso serie preoccupazioni riguardo alla situazione dell’amministrazione comunale di Paternò, chiedendo l’intervento immediato del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. In una dichiarazione ufficiale, Barbagallo ha chiesto: “Per quali ragioni ad oggi, nonostante i gravi fatti che riguardano l’amministrazione comunale di Paternò, il ministro degli Interni non ha ancora provveduto a disporre un accesso ispettivo per verificare o meno eventuali infiltrazioni mafiose?”
L’appello arriva dopo che, già prima dell’estate, era stata avanzata una richiesta per l’invio di una commissione prefettizia per indagare su possibili legami tra la mafia e l’amministrazione locale. Tale richiesta, afferma Barbagallo, diventa ancor più urgente alla luce della recente decisione del Tribunale del Riesame, che ha accolto le richieste della Procura di Catania per provvedimenti restrittivi nei confronti del sindaco di Paternò, di un assessore e di un terzo indagato, pur disponendo la sospensione temporanea del provvedimento.
Secondo Barbagallo, non è più accettabile ritardare un intervento di fronte a situazioni così delicate: “Non è più possibile tergiversare di fronte a fatti così gravi, come il rischio di infiltrazioni mafiose.” Ha infine ribadito l’importanza di una commissione prefettizia, sottolineando: “È giusto che sia una commissione prefettizia, nominata dal ministro, a effettuare tutte le verifiche e gli accertamenti necessari.”
In questa sede è bene ricordare che Barbagallo ha un passato significativo con il sindaco Nino Naso, non trattandosi affatto di una figura sconosciuta. Nel 2017, in occasione delle elezioni amministrative a Paternò, Barbagallo fu il principale sostenitore politico di Naso. Allora, Filippo Sambataro, uomo di fiducia di Barbagallo e all’epoca segretario del PD a Paternò, fu eletto consigliere comunale in una lista civica che portava il nome dello stesso Naso. Successivamente, Sambataro ricoprì la carica di presidente del Consiglio Comunale.
Naso era così legato a Barbagallo in quell’epoca che quest’ultimo, all’epoca parlamentare regionale all’Ars, lo volle addirittura nel suo staff a Palermo. Questa stretta vicinanza politica tra i due contribuisce a dare ulteriore peso alla richiesta di Barbagallo per un’ispezione trasparente, in un contesto segnato da accuse gravi e complesse.