Paternò, sindaco Naso ai domiciliari. Fratelli d’Italia: “Etica impone dimissioni”

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Comunicato stampa del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia a Paternò e della segreteria cittadina del partito a seguito della notizia di oggi che riguarda il provvedimento di arresto domiciliare (al momento sospeso) decretato dal Tribunale del Riesame a seguito del ricorso della Procura di Catania dopo l’accusa nei confronti del sindaco di Paternò, Nino Naso, cui viene contestato il reato di voto di scambio con la mafia che si sarebbe consumato prima delle passate elezioni Amministrative del 2022.


“I consiglieri comunali ed il coordinatore cittadino di Paternò del gruppo politico di Fratelli d’Italia, hanno appreso dalle agenzie di stampa che il Tribunale del riesame di Catania ha accolto il ricorso presentato dalla Procura, comminando gli arresti domiciliari nei confronti di cinque indagati dell’operazione Athena tra cui il sindaco Naso per scambio elettorale politico mafioso, reato che sarebbe stato commesso durante le elezioni comunali del 2022 a Paternò, che, sia detto per inciso, videro Fratelli d’Italia esprimere un candidato opposto a Naso e rimanere poi sempre all’opposizione della attuale giunta, FdI esprime  profonda preoccupazione per le sorti della città considerato che tra i destinatari del provvedimento c’è anche l’attuale sindaco di Paternò, che resta in carica in attesa del giudizio della Cassazione.

Dispiace sicuramente dal punto di vista umano quanto stia accadendo a Nino Naso che abbiamo contrastato fortemente sul piano politico e a cui auguriamo di uscire senza danni dalla vicenda giudiziaria ma alla luce di questa sentenza, i consiglieri comunali e il coordinatore cittadino di FdI ritengono doveroso fare una attenta ed opportuna considerazione nell’interesse, della democrazia, della città di Paternò  ritenendo che la cittadinanza non debba  soffrire per quello che sta accadendo.

Chiediamo pertanto al sindaco Nino Naso di fare l’unica cosa etica, corretta e dignitosa che resta da fare: offrire le proprie dimissioni anche per essere lui stesso più libero nella sua personale difesa. Bisogna rimettere nelle mani dei cittadini il mandato elettorale del 2022 che è oggetto di questa inchiesta. Crediamo sia l’unica cosa che possa bloccare il discredito che sta abbattendosi su Paternò e su tutta la comunità cittadina”.