Paternò, domiciliari per il sindaco Naso. Il Pd chiede le dimissioni

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Non si fanno attendere le prime reazioni politiche alla notizia del giorno a Paternò. Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso presentato dalla Procura di Catania e disposto gli arresti domiciliari per il sindaco Nino Naso, gli ex assessori Salvatore Comis e Pietro Cirino (già ai domiciliari per altri reati) e due esponenti mafiosi. Al sindaco viene contestato il reato di scambio di voto politico-elettorale con la mafia. La decisione resta al momento sospesa in attesa del ricorso in Cassazione, già annunciato dai legali del primo cittadino. Ed intanto, arriva già la prima reazione politica. A chiedere le dimissioni immediate di Naso è il Partito Democratico: “Il Tribunale accoglie per intero le richieste della Procura e chiede gli arresti domiciliari per Nino Naso e l’ex assessore Turi Comis. Noi chiediamo con forza che il sindaco liberi la città dall’ombra della collusione mafiosa. Si dimetta! Se davvero ama la sua città, si dimetta. Si dimettano anche gli assessori – continua la nota – che inspiegabilmente si sono voluti imbarcare in questa “avventura”. Consentano l’apertura di una fase nuova e diano la parola ai cittadini: alla democrazia. Nel frattempo, chiediamo con altrettanta forza, come già abbiamo fatto durante la nostra festa dell’Unità, l’intervento del Prefetto. I fatti sono gravi, e sotto gli occhi di tutti.