Scontro totale tra l’ex premier e presidente del M5S e il fondatore dello stesso movimento, il comico Beppe Grillo, attuale “garante” dei Cinquestelle. “Caro Beppe, devo purtroppo rilevare che la tua nota del giorno 5 presenta gravi inesattezze ed evidenti distorsioni sul ruolo e sui poteri del Garante”. Comincia così la lettera inviata da Giuseppe Conte a Beppe Grillo e pubblicata da Corriere.it dopo che fonti vicine a Grillo avevano rivelato l’esistenza della missiva, definita ricattatoria. “La custodia dei valori fondamentali dell’azione politica del movimento”, scrive Conte, “si risolvono in una moral suasion, ma di certo non si estendono all’esercizio di un supposto diritto di veto o addirittura alla inibizione della consultazione assembleare su uno o più temi della vita del Movimento”.
“Vorrei segnalarti – prosegue la lettera – che le tue reiterate esternazioni pubbliche stanno accreditando agli occhi della opinione pubblica una concezione ‘dominicale’ del Movimento, considerato che una singola persona – per quanto essa sia il meritevole ‘fondatore’ – pretende di comprimere il confronto deliberativo all’interno dell’associazione, contrastando in modo plateale il valore fondamentale che ha ispirato la nascita e lo sviluppo del Movimento stesso: il principio democratico e della libera partecipazione dei cittadini ai processi decisionali”. “Queste esternazioni – attacca Conte – sono del tutto incompatibili con gli obblighi da te specificamente assunti nei confronti del Movimento con riferimento sia alla malleveria sia ai contratti di pubblicità e comunicazione: ciò mi obbliga a valutare possibili iniziative dirette a sospendere l’esecuzione delle prestazioni a carico del Movimento derivanti dalla malleveria, e il recesso dai contratti di pubblicità e comunicazione”.