Scontro totale nel M5S. Pronta la scissione tra Grillo e Conte

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di Andrea Di Bella

La crisi del Movimento 5 Stelle, scoppiata proprio in questi giorni d’estate, non è solo una questione di dissidi personali tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, ma rappresenta l’epilogo prevedibile di un progetto politico che ha tradito le sue stesse premesse. Nato come un movimento rivoluzionario, anti-sistema, capace di intercettare il malcontento popolare contro la vecchia politica, il M5S si è progressivamente trasformato in un contenitore vuoto, privo di una visione coerente e di una leadership capace di mantenere unite le diverse anime che lo compongono.

Il risultato più che deludente alle ultime elezioni europee (meno del 10%), è solo l’ultimo segnale di un declino che era già in atto da tempo. La perdita di consenso non è stata causata da eventi esterni, ma è il frutto di una strategia politica miope e opportunistica, che ha privilegiato la sopravvivenza parlamentare dei suoi esponenti rispetto ai principi fondativi del movimento. Ora, con la possibile scissione all’orizzonte, il M5S rischia di ridursi a un gruppo di interesse personale, un giocattolo politico nelle mani di Conte, incapace di rappresentare davvero le istanze di cambiamento che avevano alimentato il suo successo iniziale.

La verità è che il M5S ha fallito nel suo obiettivo di trasformare radicalmente la politica italiana. Il movimento, nato per spazzare via la vecchia classe politica, si è trovato a replicare gli stessi meccanismi di potere che aveva giurato di combattere. La scissione che pare essere imminente tra Grillo e Conte è solo l’ultimo atto di una tragedia annunciata, in cui l’illusione di un cambiamento si è scontrata con la realtà di un sistema che il M5S non è riuscito a scardinare. La fine del grillismo come movimento anti-sistema, se si verificherà, non sarà altro che la conferma definitiva del suo fallimento politico.