In Aula al Senato il via il dibattito sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Europeo. Ad accogliere il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa. “Il nuovo Parlamento” che si insedierà a metà luglio è “frutto delle indicazioni espresse nelle urne, che hanno rappresentato una tappa molto importante nella storia d’Europa da cui trarre importanti indicazioni” date anche da “tutte le forze politiche: in questi mesi tutti hanno sostenuto la necessità di un cambiamento nelle politiche Ue, nessuno ha detto che sarebbe stato sufficiente mantenere lo status quo. Tutti hanno concordato su un punto: l’Europa deve intraprendere una direzione diversa rispetto al posizionamento preso finora. Dalle urne “è arrivato un messaggio chiaro e non intendiamo farlo cadere nel vuoto”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.
“Se c’è un dato indiscutibile che arriva dalle urne è la bocciatura delle politiche portate avanti dalla forze politiche al governo in molti della grandi nazioni europee, che sono anche in molti casi le forze che hanno impresso le politiche europee degli ultimi anni”. La presidente del Consiglio ha citato le percentuali ottenuti nei singoli Paesi Ue dai partiti di governo: “16% in Francia, 32% in Germania, in Spagna il 34%”. “Solo in Italia – ha aggiunto – il 53% degli eletti è espressione delle forze di Governo”. “Penso che” la nuova presidenza della Commissione “dovrebbe pensare a una delega specifica alla sburocratizzazione per dare un segnale” di cambiamento.