di Redazione
Massima attenzione in questi giorni sulla politica paternese. Il tanto chiacchierato – e auspicato – rimpasto (o azzeramento) della Giunta guidata dal sindaco Nino Naso potrebbe non esserci, dopo la smentita dello stesso primo cittadino dei giorni scorsi. Ma quanto c’è di vero? Il gruppo dei cosiddetti “sammartiniani”, ovvero quelle donne e uomini vicini al vicepresidente della Regione Siciliana Luca Sammartino a Paternò, sarebbero ai ferri corti con Naso, verosimilmente accusato di avere “allungato” troppo i tempi delle trattative sul possibile ingresso di nomi nuovi e di peso in una futuribile nuova composizione dell’Amministrazione: si parla di oltre un anno di avanti e indietro. Una condizione oggettivamente insostenibile. Il sindaco ha derubricato tutto, definendo “cortile” le ricostruzioni di stampa pubblicate anche su Freedom24 News e non solo, sia pur senza smentire niente di quanto è stato riportato. Ma adesso c’è di più.
Pare che il sindaco, in realtà, voglia davvero realizzare un rimpasto. Ma che voglia farlo nominando assessori tutti riconducibili alla sua area politica di riferimento, ovvero quella autonomista targata Mpa (leggasi Raffaele Lombardo). Si tratterebbe, dunque, di una vera e propria Giunta monocolore. Resterebbe Giovanbattista Caruso alla Cultura (ritenuto intoccabile dal primo cittadino), a cui sarebbe stato chiesto proprio da Luca Sammartino di dimettersi ormai oltre due settimane fa, alla cui richiesta però non sono seguite le dimissioni, segno che Caruso avrebbe come riferimento esclusivamente il sindaco e non altri soggetti. Uguale destino sembrerebbe quello segnato per Carmelo Ciccia. Resterà certamente al suo posto l’assessore alle Manutenzioni Turi Comis ed anche Andrea Lo Faro, assessore al Bilancio. Potrebbe entrare dunque l’ex assessore e attuale consigliere comunale Luigi Gulisano. Il sesto assessorato, come già scritto da Freedom24 News e mai smentito, andrebbe ai consiglieri Salvatore Malerba e Roberto Faranda, quest’ultimo già assessore nella passata sindacatura Naso, che si dividerebbero tre anni di Assessorato per un anno e mezzo l’uno, lasciando libero uno spazio in Consiglio per agevolare l’ingresso in Assise Civica dell’ex consigliere comunale Luca Zingale, primo dei non eletti della lista “Nino Naso Sindaco” nel 2022 (stessa lista di Faranda e Malerba). Ed ancora: da quanto si apprende da fonti etnee vicine a Sammartino, resterebbe fuori l’area afferente proprio all’ex vicesindaco Ezio Mannino, leader di Paternò On, e tutti gli uomini e donne vicini a Luca Sammartino, come detto. Non è escluso che questi ultimi potrebbero presto passare all’opposizione. Frenerebbero questo passaggio i consiglieri Antonio Tomaselli e Orazio Lopis, di Prima l’Italia, considerati “sammatiniani” di ferro, che nonostante i mal di pancia vorrebbero (forse) restare nell’alveo dell’Amministrazione. Più dura sarebbe la posizione del consigliere Aldo Governa.
Secondo fonti di primo piano poi, sarebbe stata definitivamente chiusa la trattativa tra il sindaco Nino Naso e Fratelli d’Italia. Così facendo, come detto, la Giunta rappresenterebbe un monocolore tutto “nasiano” e autonomista, con un assessore e la vicesindacatura non assegnati a nessuno dei soggetti politici attualmente in campo. Così facendo, il sindaco e l’Amministrazione rischierebbero di restare in piedi solo in Piazza della Regione, “monchi” però della maggioranza a Palazzo Alessi, in Consiglio Comunale.