Scambio elettorale politico-mafioso, estorsioni, detenzione di armi e stupefacenti, introduzione in carcere di dispositivi telefonici, con i quali dal carcere gestivano i loro affari. Sono solo alcune delle accuse contestate a 12 persone gravemente indiziate di essere organizzatori ed affiliati al Clan Nardo operante nell’area nord della provincia di Siracusa e ritenuta costola della famiglia di cosa nostra catanese Santapaola Ercolano. Dieci di loro sono finite in carcere e due ai domiciliari, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Catania, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia ed eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa.
Secondo quanto riportato da Skytg24, gli arrestati, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, erano riusciti ad acquisire, in modo diretto e indiretto, la gestione o comunque il controllo di numerose attività economiche e imprenditoriali, prevalentemente nel settore agro-pastorale, nell’area nord della provincia siracusana. Il reato di scambio elettorale politico-mafioso è contestato anche ad un candidato sindaco delle scorse elezioni amministrative del 2022 che avrebbe accettato la promessa di ottenere voti in cambio di denaro e dell’impegno ad operarsi per agevolare la scarcerazione del figlio di un affiliato.