“Abbiamo trovato un accordo di maggioranza sulla prescrizione non con le difficoltà che sono state raccontate”. A dirlo è il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo alla tavola rotonda “È possibile una vera giustizia liberale?” al Teatro Eliseo nell’ambito dell’assemblea nazionale di Azione. “La strada è quella indicata dalla commissione Lattanzi – ha ricordato il guardasigilli – Siamo tornati alla forma sostanziale della prescrizione che estingue il reato in termini ragionevoli, salvaguardando sia l’interesse dello Stato a punire sia quello dell’imputato ad avere un processo di durata eccessivamente lunga”.
Il ministro Nordio ha spiegato che “nella nostra tradizione la prescrizione ha un significato sostanziale, cioè il passare del tempo estingue il reato. Nei governi precedenti in un primo tempo era stata smisuratamente allungata quindi contraddiceva con quelli che erano i principi della ragionevole durata del processo. Poi con ultima riforma si è trovata la formula dell’improcedibilità: la prescrizione è stata spostata dall’aspetto sostanziale all’aspetto processuale. Non si estingueva più il reato ma il processo, e questo comportava una distonia, e tecnicamente una serie di problemi. Noi siamo tornati alla vecchia prescrizione rendendola elemento che estingue il reato”. I termini di prescrizione, “cioè i termini per i quali il reato si estingue – ha detto ancora – sono correlati a quello che è il massimo della pena edittale per il reato per il quale si parla. E in effetti sono stati aumentati questi termini, per cui oggi sarà molto difficile che i reati si prescrivano anche dopo questa riforma”.