“L’imposta straordinaria può rendere più costoso per le banche attrarre nuovo capitale azionario”, in quanto gli investitori “potrebbero avere meno interesse a investire” in banche italiane “che hanno prospettive più incerte”. Inoltre, “la sua natura retroattiva può alimentare la percezione di un quadro fiscale incerto e dar luogo a un ampio contenzioso, creando problemi di incertezza giuridica”. È una bocciatura quella che arriva dalla Banca centrale europea nel parere legale – firmato dalla presidente Christine Lagarde – sulla tassa sugli extraprofitti delle banche. Con un avvertimento: “Il decreto-legge prevede che l’imposta straordinaria abbia natura di una tantum. A tale riguardo la Bce ha raccomandato in precedenza che è necessaria una chiara separazione tra la natura straordinaria dei proventi e le risorse di bilancio generali di un governo per evitarne l’uso a fini generali di risanamento di bilancio”.