In pratica, racconta Massimo Nesticò su Ansa, l’obiettivo del Governo è realizzare negli hotspot delle regioni dove avviene la maggior parte degli sbarchi – Sicilia e Calabria – centri di trattenimento dove esaminare nel giro di poche settimane le domande di protezione: chi non ha diritto a restare verrà espulso. Si legge su Ansa che “Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha aperto un tavolo con il guardasigilli Carlo Nordio per accelerare i tempi. In coincidenza con un’impennata degli arrivi: oltre 4mila in 48 ore. Il centro di Lampedusa scoppia con 3mila ospiti (la capienza è di 400). E potrebbe esserci stato un naufragio con dispersi, secondo quanto raccontato da migranti sbarcati nella notte sull’isola. E’ il decreto Cutro a prevedere il potenziamento della rete dei Centri di permanenza per il rimpatrio e ad introdurre la procedura accelerata per le domande di protezione internazionale presentate direttamente alla frontiera o in zone di transito, nel caso in cui il richiedente provenga da Paese di origine sicura, come ad esempio la Costa d’Avorio (in testa quest’anno con 7.921 arrivi) e Tunisia (4.318). In questa casistica viene fatto rientrare anche chi è stato fermato per aver eluso i controlli”.