Riceviamo e pubblichiamo un contributo da parte dell’ex consigliere comunale di Paternò, e attuale esponente del Pd, Giancarlo Ciatto.
Egregio Direttore,
da diverso tempo ormai — da anni, si potrebbe dire — voci provenienti da più parti lamentano l’assenza di una classe dirigente politica, ma non solo, all’altezza delle sfide che la nostra città si trova a dover fronteggiare. Spingendoci oltre, si potrebbe dire che questa assenza sia la causa prima dell’attuale declino di Paternò. Declino sul quale non mi soffermerò, tanto è evidente. Solo uno spirito in malafede può non vederlo. La città, nel giro di un quindicennio, rischia la scomparsa. Stride questa realistica visione con la quantità di importanti cariche istituzionali “paternesi”? Direi di no.
Non esistono ricette preconfezionate né, tanto meno, verità assolute che possano porsi come risolutrici. Tuttavia, stando al punto da cui siamo partiti, la questione della classe dirigente, mi permetto di avanzare una “modesta proposta” alla Swift: i dirigenti dei principali partiti presenti nella città ‘divorino’ i loro sostenitori; ‘divorino’ i loro portatori di voti. Detta così, la proposta può suonare macabra e persino inutile, ma se la si comprende per quel che è, apre strade infinite. Perché i dirigenti dei partiti, i candidati sindaco, i deputati, e via discorrendo dovrebbero divorare chi porta loro il consenso? Tradotta in politichese: – perché dovrebbero selezionare meglio la classe dirigente-? La risposta è sotto gli occhi di tutti, e la nostra Città ne è l’esempio più eloquente: Paternò è governata da un “blocco sociale” tecnicamente incompetente. Non all’altezza del ruolo che ricopre. Mi si potrebbe rispondere che questa è la democrazia e mi si potrebbe accusare di classismo. Ma questa non è democrazia e nulla c’entra l’essere elitari. La democrazia funziona al meglio, se esistono i corpi intermedi, se vi è una selezione, anche una gavetta, che sia portatrice di qualità. Perché, però, ho parlato di divorare i propri sostenitori, e perché il problema non riguarda solo il gruppo che sostiene Nino Naso e la sua attuale amministrazione. Provo a spiegarmi. Nelle ultime settimane vi sono delle spinte molto forti ad entrare in giunta e da parte di Fratelli d’Italia e da parte di Forza Italia. In entrambi i casi — si dice — che la qualità di chi governa è scadente, e che bisogna immettere nuova linfa, per aumentare il livello e introdurre competenze. Da parte dei ‘nasiani’ vi è stata una ferma resistenza. Parrebbe, dunque, che questi ultimi si oppongano alla qualità. Giunti a questo punto, vi starete chiedendo cosa c’entri la proposta alla Swift. Ma il tema è proprio questo, e si concentra tutto sulla costruzione delle liste al consiglio comunale. Costruzione che riguarda sia il blocco di Naso (Con Lega ed MPA dentro) che il così detto centrodestra di Fratelli d’Italia e Forza Italia. E per non sottrarci a nessuna responsabilità, diciamo che riguarda tutti, centrosinistra compreso. Anche se in misura, a Paternò perlomeno, di gran lunga inferiore. Quando si costruiscono le liste in campagna elettorale non si bada alla qualità ma alla quantità.
Più liste si hanno, non importa di quale fattezza, più è possibile portare alla vittoria il proprio candidato Sindaco. C’è un piccolo problema. Una volta giunti alla vittoria questa massa di eletti mal selezionati vuole ‘contare’, e a differenza di venti o trent’anni fa, non gli importa più nulla dei vari deputati regionali e nazionali, dei vari ministri. Condiziona il Sindaco eletto e tutta la politica locale. Quando costruisci così le liste ed i posti in giunta, l’appello alla qualità è semplicemente inutile: lettera morta.
Il Presidente dell’ARS Gaetano Galvagno rispetto a queste ultime dinamiche cittadine, non ha proferito parola. Ma sappiamo quanto egli sia interessato alle sorti della nostra comunità. Sappiamo anche, non lo dico in tono ironico, quanto tenga alla qualità. Anche (soprattuto?) a lui mi rivolgo: occupiamoci meglio della costruzione delle liste e, più in generale, dei gruppi dirigenti. Mettiamo da parte la quantità, che può portare a vincere, ma non a governare. Si mettano in campo idee, proposte, progetti e che vinca il ‘migliore’. A tutti i maggiorenti, dunque: ‘divorate’ i portatori di voti e la Città per converso crescerà. Giancarlo Ciatto, esponente del Partito Democratico