di Lucia Paternò
“Le cose migliori si ottengono solo con il massimo della passione”, recita una massima dell’autore de “Le affinità elettive”, Johann Wolfgang Goethe, una passione per il karate che a Giuseppe Schillaci non è mai mancata e che oggi lo vede insignito del “Diploma azzurro”. L’ambito riconoscimento attribuito dalla FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali) ad un atleta che nel corso di un decennio ha inanellato tutta una lunga serie di successi conquistando podi ai campionati nazionali e internazionali nella categoria Master +94 kg (sette titoli nazionali e due europei). Il traguardo raggiunto dal campione inorgoglisce il Team Karate Borzì, quotidianamente impegnato a nutrire questa sua passione agonistica. Un orgoglio che coinvolge l’intera comunità paternese e che il sindaco Nino Naso, ha voluto riconoscere come si conviene nel caso del conseguimento di un risultato così speciale: con una targa al karateka azzurro. La cerimonia di consegna della targa, da parte del Comune di Paternò a Schillaci, ha avuto luogo nella stanza del primo cittadino Naso, in presenza, tra gli altri, dell’assessore allo Sport Andrea Lo Faro e del consigliere Giovanni Piana presidente della commissione Sport. «È un momento importante per tutti noi. Giuseppe Schillaci è un’eccellenza per Paternò» ha esordiato il primo cittadino Naso soffermandosi poi su come il successo di quest’atleta sia ormai una conferma del talento individuale e collettivo del Team, dell’esperienza del Maestro, della dedizione all’insegnamento di quest’arte marziale, solo recentemente accolta alla XXXII Olimpiade ma da sempre depositaria di autentici valori sportivi. «Dopo anni di sacrifici e allenamenti, siamo riusciti a raggiungere quest’obiettivo. – Ha commentato Schillaci, usando il plurale per evidenziare come ogni conquista rifletta lo sforzo di ogni membro della squadra- Un traguardo importantissimo che la Federazione assegna agli atleti che hanno primeggiato in diversi tornei, per chi si è fatto valere nell’arco degli anni nei campionati sia nazionali che esteri. Per un atleta rappresenta l’apice della propria- ha continuato il karateka- vita agonistica, una grande soddisfazione che questo sport può riservare se lo si fa con impegno. Il karate è uno sport da combattimento, ma non è un’arma d’attacco ma di difesa, è una disciplina, è rispetto del prossimo, un vero e proprio sport adesso anche olimpico». Dunque il “Diploma azzurro” per Schillaci è da ritenersi come una sorta di premio alla carriera, una carriera luminosissima, costantemente rischiarata dalla preziosa guida del Maestro Nuccio Borzì e del figlio Giuseppe. Scuola di formazione per molti atleti, quella del “Team Karate Borzì” si rivela un luogo di educazione al fair play, al rispetto dell’avversario, allo spirito di abnegazione, alle regole disciplinari, ma anche a quelle relazionali, insomma è lo spazio fisico dove la filosofia del karate trova pieno compimento.