Il Consiglio dei ministri si riunisce nella cittadina calabrese. Da una parte l’esecutivo punta sul pugno di ferro contro i trafficanti ed espulsioni più efficaci, dall’altra lavora alla semplificazione delle procedure per chi vuole entrare legalmente in Italia. Fra le misure contenute nella bozza allo studio, il decreto flussi che diventa triennale, il potenziamento dei Centri di permanenza per i rimpatri e una stretta sulla gestione dei centri di accoglienza. Per quanto riguarda gli scafisti, il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto – intervistato a Start su Sky TG24 – ha detto: “Pensiamo a qualche fattispecie normativa, ad esempio una delle ipotesi è il reato di strage che possa essere esteso alle disgrazie che purtroppo sono sotto gli occhi di tutti. Anche in queste ore vi sono stati ulteriori sbarchi con alcuni cadaveri che sono stati recuperati”. Sul decreto che dovrebbe uscire dal Cdm ci saranno limature fino all’ultimo momento: c’è stato un confronto tra il leader leghista Matteo Salvini, assertore della linea dura, e la premier Giorgia Meloni, impegnata a trovare un punto di equilibrio. La bozza del decreto, di cui alcuni stralci sono stati anticipati da Skytg24.it, prevede carcere fino a 30 anni per i trafficanti se causano la morte di più di una persona. Chiunque “promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato” quando “il trasporto o l’ingresso sono attuati con modalità tali da esporre le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità o sottoponendole a trattamento inumano o degradante, è punito con la reclusione da venti a trenta anni se dal fatto deriva, quale conseguenza non voluta, la morte di più persone”