Come uno dei pochi altri grandi del mondo dell’informazione e della televisione italiana hai lasciato il mondo terreno in punta di piedi, con stile, senza roboanti previsioni, senza inutili sceneggiate prima del trapasso. Hai illuminato fino a poche settimane fa il Teatro Parioli di Roma con il tuo show che ha fatto storia, che ha insegnato a tutti noi segreti studenti il modo di comunicare, di stare davanti al video, di scrivere, di interpretare un testo autoriale. Hai messo sul palco decine di personaggi che oggi sono qualcuno grazie al tuo intuito infallibile, uno su tutti Rosario Fiorello che prelevasti di forza dalla nicchia radiofonica cui era ficcato per portarlo davanti alla grande platea della fortunatissima serie di edizioni di “Buona Domenica” su Canale5, decretandone il definitivo successo.
Unico perfino nel lanciare la pubblicità, con quel tuo “Consigli per gli acquisti” che resterà indelebile nella mente di chi dal 1982 ha imparato ad averti segretamente come un amico fidato e incrollabile, specie dopo l’attentato mafioso che nel 1993 fortunatamente non ti impedì di sopravvivergli insieme alla tua spalla, Maria, che due anni dopo prendesti come sposa e facesti salire sul palcoscenico portandola dalle quinte alla ribalta, facendocela amare come l’hai amata tu: con passione e con un amore sacro che hai preservato fino all’ultimo. Hai firmato decine di programmi radiofonici e televisivi e di commedie teatrali prima di raggiungere la grande popolarità nel 1976, conducendo in Rai il programma “Bontà loro”, anche se la tua grande affermazione col grande pubblico l’hai avuta con lo spettacolo che per quarant’anni ha portato il tuo nome, in onda dal 1982 grazie anche alla grande intuizione dell’editore Berlusconi. Ciao Maurizio, non ti dimenticheremo facilmente. E adesso, che cali il sipario un’ultima volta.