L’uomo, 63 anni, tra il 1995 e il 2008, ha usato, per motivi di lavoro, il telefonino per più di 10mila ore, con una media di 2 ore e mezza al giorno. Un utilizzo che ha causato un tumore benigno intracranico e una conseguente “sordità sinistra, paresi del nervo facciale, disturbo dell’equilibrio e sindrome depressiva”. Esiste “un’elevata probabilità” che a causare il tumore sia stato il cellulare. Lo ha stabilito una sentenza della Corte d’Appello di Torino, che ha confermato, la decisione del Tribunale di Aosta che aveva condannato l’Inail a pagare la rendita per malattia professionale ad un lavoratore, ora in pensione, tecnico specializzato delle Cogne Acciai Speciali. Tale rendita corrisponde a circa 400 euro mensili.