Al presidente di Forza Italia questa campagna elettorale sembra non piacere affatto «Soprattutto perché non è basata sul confronto fra proposte e programmi di ciascuna delle forze in campo, ma piuttosto sulla denigrazione dell’avversario. Io mi sforzo di parlare ogni giorno delle cose che faremo, che penso interessino agli italiani più dello stucchevole e inutile “teatrino della politica”», dice al Corriere, rilanciando la sua idea di flat tax al 23%. La definisce «la rivoluzione copernicana non solo del fisco, ma del rapporto fra Stato e cittadino. E come insegna l’esperienza di altri Paesi un serio taglio alle tasse — lo fecero in America prima Kennedy e poi Reagan — crea benessere per tutti, riduce l’evasione e migliora le finanze pubbliche».
E nel confronto con gli alleati della coalizione, Berlusconi assicura di non nutrire alcuna gelosia e di avere ancora un ruolo centrale: «Il centrodestra vincerà perché Forza Italia ne fa parte. Senza di noi non vi sarebbe centrodestra, vi sarebbe una destra democratica, come c’è in altri Paesi, che raccoglierebbe un numero importante di voti, ma insufficiente a governare. Noi siamo i garanti del profilo liberale, cristiano, garantista, europeista, atlantico del futuro governo. Siamo il centro, quello vero, quello del Partito popolare europeo che orgogliosamente rappresentiamo in Italia».