Il passo indietro di Nello Musumeci dalla corsa alla Presidenza della Regione Siciliana, con le elezioni Regionali in Sicilia che si celebreranno accorpate alle Politiche il prossimo 25 settembre, ha riaperto la partita nel Centrodestra nell’isola. Al momento vi sarebbe una specie di scontro tra l’asse Forza Italia-Lega e Fratelli d’Italia. Gianfranco Miccichè, coordinatore di FI in Sicilia, ottenuto l’obiettivo di defenestrare Musumeci senza nemmeno troppi sforzi (il presidente uscente si è fatto da parte da solo, forse con in tasca l’assicurazione di una più che ragguardevole allocazione politica, magari a Roma), adesso si rimescolano le carte. Il partito di Silvio Berlusconi, in tandem con quello di Matteo Salvini, parrebbe orientato sul nome di Stefania Prestigiacomo candidata presidente della Regione. Prestigiacomo, 55 anni, ex ministro azzurro alle Pari Opportunità e all’Ambiente. Non vi sarebbe però il sostegno scontato dei Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che si sentono traditi dall’atteggiamento politico riservato all’uscente Musumeci, oggi accasatosi in FdI, avendo in quest’ultimo sciolto il movimento regionale Diventerà Bellissima.
In quest’ottica, in verità, si inserisce anche la partita delle Amministrative a Catania, che si terranno il prossimo anno anche a seguito delle dimissioni del sindaco Salvo Pogliese, che sarà candidato capolista al Senato sempre per FdI alle Politiche. Il ragionamento sarebbe questo: Palermo adesso tocca ad un moderato di Centrodestra, cioè di Forza Italia. Con Musumeci “risarcito” con un ruolo di primo piano a Roma nel prossimo Esecutivo, Catania andrebbe così alla Lega, cioè alla senatrice Valeria Sudano che starebbe scaldando i motori. Il nome di Forza Italia per la Regione che gira fin da ieri è quello di Prestigiacomo, come detto; ma non sarebbe gradito all’intera coalizione. Si registrerebbero delle frizioni dalle parti degli Autonomisti di Raffaele Lombardo (che ha avanzato anche l’ipotesi di candidatura per l’ex assessore alla Sanità regionale Massimo Russo) e dalle parti della Destra. L’ex ministra di Berlusconi, siciliana di Siracusa, è percepita da molti come il nome imposto dall’alto. Non va.
Da qui la pazza idea che si starebbe facendo largo in queste ore nella base azzurra e tra gli addetti ai lavori: perchè non affidare la coalizione ed il nuovo Governo Regionale di Centrodestra ad uno come Marco Falcone? Uomo che proviene storicamente dalla Destra di Alleanza Nazionale (per questa ragione un nome condivisibile anche da Meloni), 47 anni, avvocato, transitato politicamente nel Popolo della Libertà nel 2008 e che ha mantenuto la barra dritta in tutto il percorso del partito fino alla ricostituzione di Forza Italia. Assessore regionale ai Lavori Pubblici e ai Trasporti del Governo Musumeci tra i maggiormente apprezzati. Quella di puntare su Falcone sarebbe anche l’idea maggiormente appetibile alla classe dirigente locale del partito, cui lo stesso Falcone è stato molto vicino negli anni avendo ricoperto anche il ruolo di coordinatore del partito azzurro nella Provincia etnea. Ed inoltre il profilo garbato, istituzionalmente ineccepibile, aperto e dialogante, gli garantirebbe anche un sostegno trasversale, probabilmente anche da parte di settori della Sinistra più moderata.