Paternò. Finite le elezioni, serve una fase di concordia istituzionale

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di Andrea Di Bella

A Paternò i numeri danno ragione ai vincitori. E a vincere le elezioni Amministrative dello scorso 13 giugno è stato l’uscente Nino Naso. Su questo nessuno può porre pregiudiziali di alcun tipo. Vi è stato un momento particolare, però: un momento esatto in cui la vittoria del sindaco-ricandidato ha fatto storcere il muso a qualcuno. Quel qualcuno è Alfio Virgolini, candidato contrapposto a Naso alle Amministrative di giugno scorso, sostenuto da gran parte del Centrodestra e da una infinita schiera di suoi esponenti, dal territorio alla Capitale.

Lo dico a chiare lettere: serve una fase costituente per questa città ed il primo chiamato a comprendere questo passaggio è proprio Alfio Virgolini, entrato in Assise Civica grazie alla legge elettorale che consente al candidato sindaco arrivato secondo di ottenere un seggio a tavolino, che si è autoproclamato “capo dell’opposizione” già all’indomani del voto, senza cogliere un passaggio fondamentale: con un Consiglio Comunale costituito (almeno sulla carta) da 12 consiglieri di maggioranza e 12 di cosiddetta opposizione, non c’è altro da fare che chiudere questa fase elettorale comunale (che pare stia portandosi dietro i suoi strascichi ben oltre i tempi), e dare il via ad una fruttuosa fase amministrativa e di buon Governo. Domani mattina il sindaco rieletto Naso presenterà la nuova Amministrazione alla città ed alla politica. Dal minuto dopo, al netto di una breve pausa estiva, serve una fase di concordia istituzionale, di un irrinunciabile impegno di responsabilità. Con un autentico moderato al Governo della città come Nino Naso, con un Consiglio Comunale sostanzialmente “monocolore azzurro” e senza Sinistra e Cinquestelle, questo processo non dovrebbe risultare difficile, ma gli interlocutori – tutti gli interlocutori, ad ogni livello – hanno il dovere di manifestare tutta la loro buona volontà.