In vista del voto di domani, sarebbero almeno una decina i senatori 5s pronti a uscire dall’Aula, a prescindere dall’indicazione dei vertici. Per quasi tutti gli altri sarebbe “una doccia fredda” se la linea dovesse essere diversa da quella tenuta alla Camera, anche se in molti sarebbero comunque disposti a “turarsi il naso” fidandosi del leader davanti a una “spiegazione motivata” a favore della fiducia. E anche l’apertura di Draghi sul salario minimo non convince tutti: quella delineata dal presidente del Consiglio non è la misura come l’aveva pensata il M5s, e resta forte la convinzione che sia indispensabile uno scostamento di bilancio, ancora una volta definito invece “non necessario” dal presidente del Consiglio