Il cambiamento più evidente è alla Camera dei deputati: il nuovo gruppo creato dalla scissione, Insieme per il futuro, è forte di 51 membri ed è il quinto per consistenza. Al contempo il Movimento 5 Stelle scende a quota 105, passando a essere la seconda forza a Montecitorio: adesso il gruppo più consistente è quello della Lega, forte di 132 deputati. I cambiamenti alla Camera non dovrebbero avere effetti sulla maggioranza che sostiene il governo Draghi: sia i 5 Stelle sia il nuovo gruppo di Luigi Di Maio hanno infatti annunciato l’appoggio all’esecutivo. Diversa è invece la situazione al Senato: qui non è possibile infatti creare nuovi gruppi, a meno che non siano associati a un simbolo già esistente nell’emiciclo. Dunque finora gli “scissionisti” del M5s non hanno ancora creato una loro formazione. Se comunque le indiscrezioni sulla rappresentanza della nuova formazione saranno confermate, il gruppo del M5s perderà 11 senatori e scenderà a quota 61 parlamentari.