“Non mi sono mai vergognato così tanto del mio Paese”. Da vent’anni, Boris Bondarev lavora per la diplomazia russa. E dice di averne viste tante. Ma è adesso che ha deciso di non poterne più. Perché, ha scritto in una dichiarazione in cui annuncia le sue dimissioni dall’incarico di consigliere della missione russa alle Nazioni Unite a Ginevra, che ricopriva dal 2019, “la guerra aggressiva scatenata da Putin contro l’Ucraina, e di fatto contro l’intero mondo occidentale, non è solo un crimine contro il popolo ucraino, ma anche il crimine forse più grave contro il popolo russo”. Un’invasione, ha accusato, decisa da un gruppo dirigente “che vuole solo una cosa, restare al potere per sempre”