Il continuo aggravarsi della guerra in Ucraina e la possibilità che il conflitto in corso possa addirittura estendersi, con scenari apocalittici, sta facendo sì che varie potenze – Cina in primis, non a caso la prima partner commerciale di Kiev – inizino a rompere gli indugi, e a spingere in modo diretto per un negoziato di pace. Anche il primo Ministro israeliano Naftali Bennett, è notizia di queste ore, pare stia tentando una mediazione tra Kiev e Mosca.
C’è però una forza che, da subito, ha iniziato a spendersi per la pace e per il cessate al fuoco: la Chiesa cattolica, scesa dal principio in campo per chiedere una tregua e la ricerca di un accordo che soddisfi tutte le istanze: ucraine e russe. Si tratta forse di un caso o di una decisione di Papa Francesco? Sicuramente il pontefice argentino e il Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, stanno spendendosi al massimo, ma la risposta è che no, non si tratta di una casualità. Tutt’altro.
Come ho ricostruito nel mio ultimo libro, l’impegno della Chiesa per la pace è una costante. Qualche esempio? Papa Benedetto XV e il suo Segretario di Stato, il cardinale Gasparri, tentarono in tutti i modi prima di evitare la prima guerra mondiale e poi di arginarla; Pio XII fece lo stesso con la seconda guerra mondiale durante la quale, si stima, la Chiesa nel suo insieme salvò molte migliaia di ebrei; Giovanni XXIII ebbe un ruolo nella risoluzione della crisi missilistica di Cuba; Paolo VI si spese per far cessare le ostilità in Vietnam.
Venendo ai giorni nostri, come dimenticare Giovanni Paolo II, il quale fece accorati appelli sia per scongiurare la guerra del Golfo sia per la pace nei Balcani. Insomma, pur contemplando l’ipotesi d’una guerra giusta – quella di difesa (che però deve avvenire a precise condizioni) – la Chiesa è davvero la sola forza sempre in prima linea, anche con i suoi sacerdoti, per porre fine ai teatri di guerra. Non sempre questi tentativi riescono, purtroppo, ma sono attuati; perché, diceva il citato Pio XII, «nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra». giulianoguzzo.com