“«Solo lui può», «dai convincilo», «chi meglio di lui», «se non lui chi altro può farlo», questo il tenore delle richieste che mi sono vista rivolgere in mattinata in Senato dai più svariati colleghi. Nell’aula dì Palazzo Madama, in attesa dì ascoltare l’informativa del presidente Draghi sui fatti in Ucraina, sono stata letteralmente investita da una processione, durante la quale si sono avvicendate incredibili richieste di aiuto e appassionati appelli a Silvio Berlusconi”. “In quel frangente ho toccato con mano quanto può essere labile e cangiante il giudizio degli avversari politici – di ogni latitudine partitica – nei confronti di Silvio Berlusconi che, a seconda delle stagioni e delle contingenze politico-temporali, passa dall’essere reputato «impresentabile» – vedi la sua candidatura per il Quirinale, ritenuta quasi offensiva dai suoi avversari – ad essere invocato a gran voce per intercedere con Putin e ricondurlo alla ragione”. “Chiedevano un intervento di Silvio Berlusconi, rievocando quello spirito con il quale, alla guida del governo italiano, a Pratica di Mare riuscì a far sedere allo stesso tavolo i leader di due potenze mondiali come Bush e Putin. Un evento che ebbe il merito di rendere l’Italia protagonista nello scrivere una nuova e fondamentale pagina della storia, mettendo definitivamente la parola fine a una concezione del mondo diviso in due blocchi distinti e, soprattutto, distanti”.
“Riconoscergli questo successo, che nessun altro fino a quel momento era riuscito a ottenere, è semplicemente rendere giustizia alla verità ed è un bene che ciò avvenga”. È quanto scritto dalla senatrice Licia Ronzulli sul quotidiano Il Giornale a proposito delle forti pressioni politiche e parlamentari secondo cui sarebbe più che opportuno che Silvio Berlusconi, ex premier e presidente di Forza Italia, mettesse in campo tutta la sua influenza personale affinché l’amico Vladimir Putin interrompa il suo intervento militare in Ucraina.