“Cautela, ma la priorità è la scuola aperta e in presenza: la Dad genera disuguaglianze. Gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati”. Sono queste le parole scelte dal premier Mario Draghi per spiegare le ultime misure decise dal governo, dall’obbligo vaccinale per gli over 50 fino alla decisione di far tornare gli studenti tra i banchi nonostante il rapido aumento dei casi di coronavirus.
Mario Draghi ha subito parlato del tema scottante di questi giorni, il ritorno tra i banchi degli studenti in presenza: “Il governo ha la priorità che la scuola stia aperta in presenza: basta vedere gli effetti di disuguaglianza tra studenti, scolari della Dad lo scorso anno per convincersi che questo sistema scolastico che può essere necessario in caso di emergenze drammatiche provoca disuguaglianze destinate a restare tra chi ci sta di più e di meno, tra nord e sud e che si riflettono su tutta la vita lavorativa”.
Il presidente del Consiglio ha riconosciuto che “probabilmente ci sarà un aumento delle classi in Dad ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla didattica a distanza”. Draghi ha sottolineato che “ci sono anche motivazioni di ordine pratico: ai ragazzi si chiede di stare a casa, poi fanno sport tutto il pomeriggio e vanno in pizzeria? Non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto, ma se chiudiamo tutto torniamo all’anno scorso e non ci sono i motivi per farlo”.