Su questo tema si è basato una sorta di vademecum proposto e argomentato dal responsabile dell’unità servizio prevenzione e protezione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Gianluca Sotis.
“Se ci vediamo tra persone che si frequentano abitualmente non c’è bisogno di particolare attenzione, perché già siamo in quella che viene definita la bolla familiare”, ha detto l’esperto. Ma “se arrivano persone da fuori, anche se parenti, anche se amici, dobbiamo considerarli di fatto come persone che possono portare altre condizioni nel nostro gruppo e quindi prendere qualche accortezza”. La prima misura va presa considerando i soggetti più fragili. “Anziani e persone con patologie vanno protetti da contatti ravvicinati anche da persone familiari, meglio ancora se sono stati vaccinati con la terza dose, che aumenta la loro resistenza, ancor meglio se è stata vaccinata anche con la terza dose la persona o le persone che arrivano”, ha detto Sotis.