“Sugli esami di maturità auspico fortemente che ci sia un ritorno alla normalità e alla serietà di una prova scritta che manca da due anni, e la cui assenza penalizza proprio gli studenti”, scrive Sasso. “Al serio e probabile rischio di essere impopolare tra gli studenti e tra parenti e figli di amici, reagisco con quello che ritengo debba essere il denominatore comune di chi educa: pensare a ciò che è meglio per il loro bene ed il loro futuro, non ad essergli amico a tutti i costi”, ha aggiunto. “Se ad un timore o alla paura di un figlio un papà o una mamma reagissero assecondando quella paura, non farebbero l’interesse del figlio. Bisogna incoraggiare a vincerla quella paura, impegnandosi e sacrificandosi, rifiutando la facile scorciatoia del disimpegno. Il mondo di domani non ha bisogno di sdraiati, di disimpegnati. Prima il decisore politico, i genitori, gli insegnanti e gli intellettuali lo capiscono, meglio è. Se vogliamo essere davvero amici dei nostri studenti, educhiamoli all’impegno. Oggi ci contesteranno, magari domani ci diranno grazie”, ha scritto.