Paternò, passa Piano di Riequilibrio in Consiglio. Evitato dissesto. Il sindaco Naso: “Dimostrata responsabilità”

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L’Aula Consiliare del Comune di Paternò (Foto: Freedom24News.eu/ADB)

Evitato il dissesto economico-finanziario dell’Ente Comunale paternese. Il Consiglio Comunale ha votato questa sera, in extremis dato che il limite temporale massimo per l’approvazione era fissato alla mezzanotte di oggi 5 novembre, il Piano di rientro che “spalma” fino al 2040 oltre 26 milioni di euro di disavanzo. La maggioranza consiliare, assumendosi la responsabilità di approvare un provvedimento che ha inteso di fatto salvare la città da un dissesto economico-finanziario certo, è andata oltre i numeri che erano stati ventilati nei giorni scorsi, attestandosi alla fine a quota 12 voti favorevoli contro 5 contrari (gruppi “Diventerà Bellissima” e “Alleanza per Paternò”). Assenti eccellenti i consiglieri del M5S.

Nino Naso, sindaco di Paternò

LE PAROLE DEL SINDACO NINO NASO SUI SOCIAL: “Questa sera a Paternò, dopo il Consiglio Comunale fiume di ieri e di questa notte, ancora una volta la nostra Amministrazione ha dato prova di grande responsabilità e amore nei confronti della città, dando prova anche di un grande spirito di abnegazione assumendosi la responsabilità – insieme a tutti i consiglieri che hanno votato favorevolmente, che ringrazio – di far fronte a colpe che non sono in nessun modo ascrivibili a noi che governiamo la città solo da quattro anni e mezzo: si tratta di più di vent’anni di Bilanci Comunali cui con questo Piano di Riequilibrio facciamo fronte. Ma adesso andiamo avanti, continueremo dunque a garantire i servizi nella nostra città perchè è questo quello che ci chiede la gente che ci ha votati per risolvere i problemi. Problemi che, come da buoni padri di famiglia, sentiamo nostri e affrontiamo ogni giorno con grande spirito di servizio”. 

Per il gruppo consiliare “Nino Naso Sindaco” interviene il consigliere Luca Zingale: “Con grande senso di responsabilità insieme ai colleghi di maggioranza abbiamo approvato il Piano di Riequilibrio che ci permetterà di risanare i disavanzi di Amministrazione che sono stati creati negli anni precedenti e non da questa Amministrazione, ci tengo a precisarlo”. Ed inoltre: “Un Piano di Riequilibrio con pareri favorevoli sia degli Uffici che dei revisori contabili che in un primo momento non avevano dato un parere favorevole e chiaro proprio perchè avevano bisogno di chiarimenti su alcuni punti che sono stati poi forniti nel corso del Consiglio con un confronto tecnico con il segretario generale e gli Uffici. Alla fine, dopo aver avuto un quadro chiaro del Piano, hanno anche i revisori espresso parere favorevole dando a noi la sicurezza di votare un Riequilibrio sostenibile con serenità. Mi dispiace come i colleghi di opposizione volessero creare un dissesto finanziario, non ne comprendo la ragione. Il male minore per questa città – conclude Zingale – è stato quello di approvare il Piano e non dichiarare un dissesto finanziario come qualcuno aveva intenzione di fare”.

Quasi a sorpresa, questa sera è arrivato anche il voto favorevole del Partito Democratico, che per bocca del capogruppo Barbara Conigliello (rappresentante in assise anche delle posizioni politiche del presidente del Consiglio, Filippo Sambataro), ha sottolineato attraverso la lettura di un apposito documento messo a verbale, il “senso di responsabilità” del partito nei confronti “della città, e non nei confronti di qualcuno”. Precisando altresì di “non avere mai ricoperto ruoli o posizioni di Governo” della città, dunque di non avere “mai partecipato alle scelte amministrative giornaliere operate dalla Giunta”; ed inoltre, ha proseguito il capogruppo Pd, “(…) non abbiamo mai predisposto né atti di spesa né atti relativi alla gestione concreta dell’attività amministrativa. In altre parole – ha concluso Conigliello – non vi è alcun atto amministrativo riconducibile al Pd”. Una precisazione, quella del capogruppo democratico in Consiglio durante la propria dichiarazione di voto, che potrebbe essere interpretata dai più come un chiaro segnale frutto di un progressivo allontanamento del partito (e più che del partito dai soggetti politici che lo compongono) dalle posizioni dell’Amministrazione, quindi dal sindaco Nino Naso.