Berlusconi: “Non parlo di Quirinale finché c’è Mattarella presidente”

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Un Silvio Berlusconi in grande spolvero oggi in un’intervista al Corriere della Sera. L’ex premier e presidente di Forza Italia parla del processo Ruby ter in cui è stato assolto a Siena: “Semplicemente si conferma quello che dico da tempo: i magistrati seri, onesti e competenti sono la maggioranza. Ora posso solo augurarmi che la sentenza di Siena sarà confermata negli altri processi aperti, che si basano sullo stesso assurdo teorema”.

Parla anche dell’ipotesi che lo vedrebbe come successore di Sergio Mattarella sulla poltrona più alta della Repubblica, vale a dire il Quirinale: “Di Quirinale, come sa, non intendo parlare né occuparmi fino a quando un presidente come Sergio Mattarella sarà nel pieno delle sue funzioni”. E sulle frizioni interne a Forza Italia: “Si tratta di incomprensioni personali, che vanno ricomposte, non di conflitti sulla linea politica che, lo ripeto, è condivisa da tutti e non ha alternative. Sinceramente — lo dico con stima e affetto per amici che collaborano con me da molti anni — preferirei non leggere sui giornali notizie di polemiche che non ci rappresentano e che non credo interessino gli italiani. Abbiamo ben altre questioni da affrontare, stiamo uscendo faticosamente dalla più grave crisi del dopoguerra e le ricadute sono dietro l’angolo”.

Partecipando invece in collegamento ad una convention di Forza Italia organizzata da Gianfranco Rotondi a Saint Vincent, Berlusconi ha dichiarato: “Credo davvero che ancora oggi il bipolarismo sia un valore da preservare assolutamente. Solo con un centrodestra di cui sia chiara la connotazione cristiana, liberale, garantista, europeista, sarà possibile governare l’Italia a partire dal 2023, con un premier autorevole in grado di continuare l’ottimo lavoro del governo che stiamo sostenendo”.