di Andrea Di Bella
Nove mesi ancora e i paternesi saranno chiamati al rinnovo di primo cittadino e consiglieri comunali. Ad alcuni sembrerà un tempo relativamente lungo, mentre in realtà viviamo proprio in queste settimane il tempo delle più profonde riflessioni. Da parte di tutta la politica, nessuno escluso. E se da un lato vi è una voce che sembra più che una voce, vale a dire la discesa in campo della collega giornalista Mary Sottile, mai smentita e da alcuni serenamente accreditata come una candidatura “di Destra e di Sinistra” – come se le parole e gli orientamenti non avessero ormai più significato – una maggiore concentrazione va posta all’indirizzo del sindaco in carica Nino Naso, che si è recentemente mostrato aperturista ad un suo rinnovato impegno diretto nella prossima competizione elettorale, senza però dire chiaramente se è o no candidato. Prudente e saggio, al momento. Ciò che ha detto lo ha detto senza fronzoli, com’è suo solito fare, delineando anche un certo perimetro ideale attorno a cui concentrare le forze nel momento in cui, descrivendo se stesso, ha testualmente pronunciato queste parole: “Io sono un cattolico di Centro”, aggiungendo a margine anche “Autonomista e civico, che guarda alla città”. Sono parole inequivocabili che meritano una parentesi a parte nell’attuale dibattito politico pubblico della città, perchè se è vero che vi è chi cerca pretesti per rompere gli equilibri dell’attuale maggioranza che sostiene l’Amministrazione anche in virtù di ciò che si è detto, è vero anche che un significativo ragionamento hanno il dovere di compierlo non solo le forze civiche che naturalmente sarebbero disposte ad aggregarsi ad un’eventuale ri-discesa in campo di Naso, ma soprattutto le forze liberali e moderate di questa città, vale a dire il Centrodestra.
Se i consiglieri Patrizia Virgillito e Pietro Cirino (quest’ultimo poi subentrato in Giunta) e Alessandro Cavallaro hanno aderito alla maggioranza, portando in dote a Naso il sostegno (politico ed eventualmente elettorale) del parlamentare regionale Luca Sammartino, dunque della Lega (sua ultima casa politica) con la sigla de “Il Quadrifoglio”, è vero anche che Fratelli d’Italia sarebbe già matematicamente schierata da questa parte della barricata, esprimendo due assessori in Giunta (Rosanna Natoli ed il vicesindaco Ignazio Mannino, quest’ultimo anche componente nel coordinamento provinciale etneo di FdI). L’intesa tra Nino Naso ed Ignazio La Russa non è mai venuta meno fin dal 2017, e prosegue ancora oggi. Non del tutto definita resta la posizione di Forza Italia: il partito a Paternò esprime diverse anime, ma il coordinatore provinciale etneo degli azzurri Marco Falcone in separata sede ai suoi più stretti collaboratori ed interlocutori, parlando del prossimo voto a Paternò, avrebbe espresso un concetto più o meno così riassumibile: se si riesce a creare un progetto che sfoci in una candidatura forte, magari di bandiera, e che possa realmente vincere, allora si ragiona su di questa. Diversamente, ok su Naso. Più convinto sul sostegno a Naso sarebbe il parlamentare regionale di Forza Italia Alfio Papale. Vi è però il cosiddetto gruppo dei giovani del partito in città, di cui in qualche modo l’ex consigliere comunale Francesco Rinina è riferimento, che allo stato sarebbe orientato su altri fronti. Nessuno di loro, nemmeno l’amico Rinina, in queste ultime settimane pian piano sempre più infuocate, si sono espressi pubblicamente sugli orientamenti che intendono assumere: segno che tutto sommato, forse potrebbe anche essere in corso una riflessione.
Del tutto scollato dall’ipotesi di sostegno all’uscente Naso il partito del presidente della Regione, “Diventerà Bellissima”, che al suo interno annovera attualmente i detrattori maggiormente critici nei confronti di sindaco e Amministrazione, dentro e fuori Palazzo Alessi. Un’incongruenza politica grossolana, verrebbe da dire, dato che i rapporti tra Nino Naso e Nello Musumeci sono invece sempre stati distensivi e di grande intesa. Ma il partito del governatore nel colleggio ha un rappresentante che corrisponde al nome di Giuseppe Zitelli, parlamentare regionale di Belpasso che starebbe in queste ore caldeggiando proprio la candidatura della Sottile (sua addetto stampa) alla carica di sindaco.
Quel che c’è da fare, dunque, è semplice: al netto della posizione del sindaco Naso, che non ha ancora sciolto la riserva circa una sua riproposizione alle prossime elezioni, il Centrodestra che conta ha il dovere di meditare unitariamente, così come ha fatto e continua a fare in tutte le città dove i cittadini sono chiamati alle Amministrative. Ovunque si voti (da Roma a Milano, passando per la Regione Calabria) il Centrodestra corre unito. Paternò, che non è esattamente un paesino di provincia ma una città di quasi cinquantamila anime, importantissimo centro dell’area metropolitana di Catania, ha tutto il diritto di vedersi offerta una proposta liberale e moderata unica e coesa, spostata naturalmente al Centro per offrire anche alla cosiddetta società civile, a gruppi, Associazioni, movimenti civici, oltre che a singoli professionisti e cittadini e perchè no, anche a settori dialoganti della Sinistra moderata, la possibilità di aggregarsi ed offrire un importante valore aggiunto. È il momento di finirla con i tentennamenti di una certa parte politica alternativa al Centrodestra di questa città, che ha goduto dell’attuale esperienza di Governo anche sul piano istituzionale, e che adesso ricerca quotidianamente pretesti per rompere. Il prezzo di alcuni personalismi non merita di essere pagato da chi giorno e notte si è dedicato anima e corpo alla città al meglio delle sue capacità e possibilità umane e politiche. E neanche dai paternesi.
A scanso di equivoci, dico senza ombra di smentita che negli ultimi quattro anni Paternò è stata amministrata al meglio di come si sarebbe potuta amministrare, senza dimenticare gli sforzi innegabili che sono stati compiuti per fronteggiare una pandemia mondiale che nessuno di noi aveva previsto e per cui nessun amministratore era preparato. Eppure, si è offerto il massimo. E se gli espedienti di certa opposizione mirano talvolta alle cosiddette armi di distrazione di massa per distrarre, appunto, la popolazione da alcuni lodevoli risultati ottenuti da chi oggi governa Paternò in tutti gli ambiti dove è stato possibile incidere, dall’altro lato è necessario che emerga una reale presa di coscienza: e cioè che questo sindaco merita un secondo mandato non per realizzare un nuovo programma elettorale, ma per portare a termine tutti gli obiettivi che furono posti in essere già nel 2017. Una città ridotta in brandelli, da ogni punto di vista, non poteva certo essere messa completamente in sesto in due o in quattro anni. Nino Naso merita quello che in altra sede ho avuto modo di definire “un secondo tempo”, come in tutti i match che si rispettino. Ed il Centrodestra, casa politica naturale di questo sindaco in cui anche la stragrande maggioranza dei cittadini lo collocano, ha il dovere etico e morale di concentrare le forze sull’unico soggetto politico che ha dimostrato con i fatti di amare realmente questa città.