L’emergenza pandemica durata un anno e mezzo (e non ancora finita) sta per presentare l’ennesimo, salato, conto: previsti rincari a tutto spiano dai generi alimentati ai costi di benzina e bollette.
La stangata sugli italiani
Le famiglie italiane si preparino ad una stangata causata dai rincari delle materie prime. “Dalle aspettative di inflazione degli operatori economici ad agosto sono emerse indicazioni di nuovi incrementi dei prezzi per i prossimi mesi», scrive l’Istat. Già ad ottobre, secondo gli esperti, le utenze domestiche potrebbero avere un costo maggiorato “del 22% per l’elettricità e del 20% per il gas”, spiega Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, alla Stampa. “Questo inverno rischiamo di rimanere senza gas“. I motivi sono presto detti: oltre alla speculazione, la “colpa” è delle basse forniture che arrivano da Russia e Norvegia. “Anche con un intervento del regolatore sulla falsariga di quanto è stato fatto a luglio – conclude Tabarelli – sarà difficile contenere sotto il 15% l’incremento delle tariffe“.
Come ci siamo occupati al Giornale, le bollette della luce schizzano ancora di pù verso l’alto: l’Italia detiene già il primato in Europa con un prezzo medio pari a 145,03 euro per megawattora ma potrebbe non bastare. Dal 1° ottobre, con l’aggiornamento trimestrale delle bollette di luce e gas, i consumatori potrebbero ritrovarsi comunque un conto più salato, rispetto a quanto accaduto nel precedente aggiornamento di luglio. “Le nostre bollette sono ormai troppo strette per poter contenere tutto: da incentivi a rinnovabili agli oneri più disparati, i cosiddetti oneri di sistema. Su una bolletta “complessiva” degli italiani di circa 40 miliardi, i soli incentivi alle fonti rinnovabili pesano per 14 miliardi”, afferma l’Aiget, l’Associazione Italiana di Grossisti di Energia e Trader.
Nuovi rincari su generi alimentari
Aumenti ma meno incisivi quelli che riguardano i generi alimentari che troviamo sugli scaffali del supermercato: l’Istat segnala che ad agosto il rincaro degli alimentari è stato dello 0,8% ma quel che preoccupa è il trend al rialzo. Coop Italia, negli scorsi giorni, ha lanciato un allarme su un aumento dei listini dei fornitori “tra il 5 e il 10%“. La stima non è stata smentita da Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione. “Ad alcune aziende della distribuzione sono arrivati listini con aumenti importanti, a doppia cifra. Ma noi saremo vigili per evitare che tra i produttori ci sia la tentazione di proteggere i bilanci, mettendo a repentaglio una ripresa duratura“. I prodotti più interessati dal rincaro sarebbero quelli a base di cereali come pasta, farina, biscotti ma anche carni, latte e oli. “Impoverire il consumatore con aumenti di prezzo vuol dire frenare la ripresa del Paese che il largo consumo incide per il 22,5% del Pil“.
Aumenta anche il carburante
Come se non bastasse, il prezzo del carburante non è da meno: lockdown e la scarsa mobilità causata dalle restrizioni imposte con il Covid, avevano avuto l’effetto di calmierare i prezzi del greggio. Adesso si torna all’antico, la tregua finita è già finita da maggio quando gli aumenti di benzina e diesel hanno superato la percentuale del 4%. Per le famiglie si traduce in una stangata non da poco con 300 euro di spese in più per i rifornimenti: lo rileva il Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori. I prezzi dei carburanti non salgono soltanto perché la materia prima, il petrolio, in un solo anno ha recuperato tantissimo (passando dai minimi di 18 dollari al barile di marzo 2020 ai 69,41 dollari odierni), ma anche perché due terzi del costo di benzina e diesel sono rappresentati dai balzelli fiscali. Insomma, ci attende un autunno “caldo” sotto tutti i punti di vista. IlGiornale.it