Qualche giorno fa imperversava sui social il tweet di @SilviaTeresa14, che rispondendo a un sondaggio estemporaneo del deputato leghista Claudio Borghi sulle reazioni avverse al vaccino scriveva: «Prof di francese vaccinata al mattino deceduta la sera, conoscente di mio figlio 24enne deceduta per infarto fulminante dopo 2ª dose di Pfizer, ex marito della mia migliore amica infarto dopo 3 giorni dalla 2ª dose (sopravvissuto) e una sua cara amica trovata morta dal marito».
Le repliche sono state sul filo dell’ironia: «Quando Silvia Teresa attraversa la strada i gatti neri si nascondono» (semicit.). La denuncia, però, è molto seria. Così abbiamo scritto all’autrice, per conoscere meglio le storie che cita: lei ha 54 anni, vive a Torino, mamma, impiegata, non vaccinata perché non si fida di «questo vaccino».
Storia 1: la prof di francese. Scopriamo che era l’insegnante della nipote di una sua collega: «Era una persona che aveva già seri problemi di salute e il vaccino potrebbe aver dato il colpo di grazia come no, non essendoci un’autopsia».
Storia 2: 24enne deceduta per infarto fulminante. Di lei hanno dato notizia i siti locali, si chiamava Alessandra Del Conte ed era una triatleta del Cus. «Mio figlio la conosceva di vista, amici in comune dichiarano si fosse vaccinata, anche se nei vari articoli non viene menzionata questa cosa».
Storia 3: infartuato (sopravvissuto). «Prima dose al mattino, dolori al petto la sera, infarto al terzo giorno. I medici hanno negato la correlazione con il vaccino, ma hanno sconsigliato la seconda dose».
Storia 4: amica dell’amica trovata morta dal marito. «È deceduta dopo un paio di settimane dalla 2ª dose, ha iniziato un pomeriggio con forti dolori addominali». In sintesi: per nessuno di loro è stato fatto un collegamento con il vaccino dai medici. E questo è una prova ancora più schiacciante del fatto che gli eventi siano collegati! Corriere.it