Crescono i contagi di Covid-19 nel mondo e, con l’incremento delle infezioni causato dalla variante Delta, salgono anche i prezzi dei vaccini. All’apparenza non sembrerebbe esserci alcuna connessione logica tra i due eventi, se non che entrambi sono avvenuti nello stesso lasso temporale. In realtà, la decisione di due multinazionali del farmaco, come Pfizer e Moderna, di gonfiare i prezzi dei loro vaccini anti Covid, potrebbe avere una spiegazione più banale di quanto non si possa immaginare.
Partiamo però dalla notizia, e cioè che le due aziende americane hanno aumentato il prezzo dei loro prodotti pensati per sconfiggere il Sars-CoV-2. Il Financial Times ha spiegato che la variazione economica rientra negli ultimi contratti di fornitura stipulati tra l’Unione europea e le stesse aziende. Pfizer avrebbe aumentato il prezzo del suo vaccino anti Covid di oltre un quarto, mentre Moderna di oltre un decimo. Tutto questo è avvenuto in un contesto molto particolare, mentre cioè l’Europa stava combattendo due battaglie contrapposte: la risalita dei contagi, per colpa delle varianti del virus, e le interruzioni delle forniture di vaccini.
In ogni caso, sono emerse indiscrezioni inerenti alla trattativa tra le parti. Il nuovo prezzo del vaccino Pfizer ammonterebbe a 19,50 euro a dose, a fronte dei 15,50 euro della precedente fornitura; quello di Moderna ammonterebbe invece a 25,50 euro, contro i 19 del recente passato. Nonostante l’aumento, è importante sottolineare un aspetto non da poco. La trattativa è andata a favore dell’acquirente, cioè dell’Ue, visto che il prezzo dei due prodotti era salito a 28 e 50 euro, anche se in compenso sono aumentate le forniture.
I grandi gruppi produttori di vaccini anti Covid sanno che, da qui ai prossimi mesi, firmeranno nuovi accordi con Paesi desiderosi di accaparrarsi forniture per effettuare i richiami, così da completare il ciclo vaccinale dei cittadini iniettando loro anche le seconde dosi. Sul tavolo, a detta di vari analisti, ballerebbero decine di miliardi di dollari. A tanto, insomma, ammonterebbero le entrate che finirebbero nelle casse delle Big Pharma.
La variante Delta, a causa della sua elevata contagiosità, ha riacceso improvvisamente la necessità di velocizzare le campagne vaccinali, anche negli Stati dove la situazione epidemiologica era tutto sommato sotto controllo. La mutazione del virus ha spinto le case farmaceutiche ad effettuare nuovi studi per rendere i vaccini più efficaci. Il primo terremoto è evidente: i vaccini a base di acido ribonucleico messaggero avrebbero mostrato di avere tassi di efficacia più elevati rispetto ai vaccini più economici sviluppati da AstraZeneca-Oxford e Johnson & Johnson.
Le questioni scientifiche non bastano, tuttavia, per spiegare l’impennata dei costi. Secondo un funzionario vicino ai negoziati tra l’Ue e le Big Pharma, come ha raccontato il FT, le aziende avrebbero capitalizzato il loro potere di mercato utilizzando “solita retorica farmaceutica“, cioè che “i vaccini funzionano” e quindi “hanno aumentato il loro valore”. Detto in altre parole: poiché i vaccini fin qui sfornati hanno dimostrato di contenere l’emergenza sanitaria, e considerando che i produttori vaccinali si contano sulle dita di una mano, è inevitabile assistere a un aumento del loro prezzo.
Le Big Pharma, come più volte spiegato, sono aziende che puntano a fare utili. Basti pensare che una settimana fa, Pfizer avrebbe aumentato le entrate annuali derivanti dal vaccino anti Covid di quasi un terzo (33,5 miliardi di dollari), dopo che le vendite del prodotto hanno fatto raddoppiare le vendite nel secondo trimestre. Ma non è finita qui perché, come ha spiegato l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, i prezzi del vaccino per i Paesi a reddito più elevato sono “comparabili” con i Paesi a reddito medio che pagano circa la metà e a quelli a basso reddito che pagano ancora meno. Insomma, ognuno pagherebbe in base alla propria situazione economica.
Certo è che Pfizer – che condivide i profitti con il partner tedesco BioNTech – ha intenzione di aumentare ulteriormente i prezzi dopo la fine della pandemia. Stando alle previsioni della società di consulenza Airfinity, le vendite dei vaccini Pfizer raggiungeranno i 56 miliardi di dollari, mentre Moderna sfiorerà i 30 miliardi. E questo grazie al dominio, sempre più incontrastato, che entrambi avranno sui mercati delle nazioni ad alto reddito. L’agenzia Reuters ha riferito che né Pfizer, né Moderna hanno commentato la notizia dell’aumento dei prezzi dei loro vaccini. IlGiornale