Scintille tra i candidati a sindaco di Roma. Tutti contro tutti

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ANSA/FABIO FRUSTACI

Alla Casa dell’Architettura di Roma, i 4 principali candidati per la corsa al Campidoglio hanno affrontato il primo confronto pubblico. Il Festival dell’Architettura di Roma, infatti h oaspitato Virginia Raggi, Carlo Calenda, Enrico Michetti e Roberto Gualtieri, che si sono confrontati sulle proprie idee e la Propria visione per Roma. Prima dell’ultimo giro di domande, Enrico Michetti ha lasciato il confronto, irritato per quella che ha definito “una rissa”.

Scintille tra candidati, è ‘tutti contro tutti’ – Prime stoccate, inizialmente ironiche, tra i candidati: una sorta di ‘tutti contro tutti’. “Tutto a Roma, nell’antichità, era costruita intorno al cittadino. La Roma di Augusto e di Cesare guardava al dialogo. Noi abbiamo bisogno di questo dialogo, abbiamo bisogno della Roma della Pax augustea. Una Roma della collaborazione perché al centro non ci sono le nostre carriere ma il destino del cittadino di Roma”, ha detto Enrico Michetti, candidato del centrodestra, durante il primo incontro pubblico con gli altri candidati, al Festival dell’architettura. A rispondere, sarcasticamente, è stato il candidato dem Roberto Gualtieri che ha iniziato il suo intervento ironizzando: “Non riporteremo Roma all’Impero romano Michetti, non abbiamo questa ambizione…” a cui Michetti ha risposto con pacatezza: “Parlerò tanto della Roma dei Cesari ma quella era la Roma del successo”. Scintille anche tra la sindaca Virginia Raggi, Carlo Calenda e Roberto Gualtieri sulla gestione della città e delle risorse.

Raggi: ‘Roma come una Ferrari,l’ho rimessa in pista’ – “La trasformazione di Roma credo sia già in atto e, con me, continuerà ad andare avanti. Io credo che Roma sia paragonabile ad una Ferrari: quando sono arrivata era ferma ed io ho iniziato a farla ripartire, a farla correre, l’ho rimessa in pista. Abbiamo nel nostro futuro almeno 3 appuntamenti importanti: i fondi del Recovery; Giubileo 2025; Expo 2030”, ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi. “Parlare di futuro per Roma? nel mio caso questo ha radici lontane, costruite in 5 anni di amministrazione. Faccio qualche esempio – ha aggiunto Raggi – . Abbiamo messo apposto i conti. Abbiamo iniziato a pagare le imprese a 11 giorni. Abbiamo fatto ripartire delle gare pubbliche. Questo vuol dire: imprese e occasioni di sviluppo per la Capitale. Vuol dire che Roma torna ad essere considerata affidabile. Insomma – ha concluso Raggi – una città che progetta il futuro lavorando anche nel presente”.

Gualtieri: ‘Situazione disastrosa, Recovery per ripartire’ – “La digitalizzazione è ferma, la situazione è disastrosa. I soldi non sono stati spesi per imperizia. Quando ero ministro abbiamo fatto due bandi per il trasporto pubblico di massa, a Roma c’erano solo le funivie! Fa uscire il fumo dalle orecchie. Ora con il Recovery c’è l’ultima opportunità della nostra città per ripartire”, ha detto il candidato a sindaco del centrosinistra Roberto Gualtieri, il quale ha parlato dei “fondi europei persi” sostenendo che bisogna “rimboccarsi le maniche con grande concretezza. La nostra idea è una città poliedrica con servizi di prossimità, luoghi di incontro, cultura e lavoro. Sono in arrivo complessivamente alcuni miliardi di risorse, serve attingere alla collaborazione dell forze migliori della città. Bisogna rilanciare i bandi di architettura. Lanceremo 100 progetti da mettere a bando per la rigenerazione e il rinnovamento degli spazi comuni della città – ha affermato -. Noi chiediamo a tutti di partecipare all’ultimo treno per rilancio città”, il Recovery.

Calenda: ‘Ferrari? Non entrano marce…peggiorata in tutto’ – “Se Roma è una Ferrari è un 348, dove non entravano le marce…Non c’è un chilometro di metro progettata, una raccolta differenziata disastrosa. Roma è peggiorata in tutti settori di base, la cultura è difficilmente fruibile. Noi con 500 persone abbiamo scritto dei programmi dettagliati, delle linee di sviluppo della città. Se vai sui giornali internazionali per l’immondizia puoi avere una visione di Roma ma declinata come una storia per bambini”, ha detto il candidato sindaco Carlo Calenda.

Michetti: ‘Dobbiamo disboscare regolamenti, sindaco esca da stanza bottoni’ – “Il sindaco deve stare tra la gente e uscire dalla stanza dei bottoni. Avvalersi di una squadra di altissimo profilo e avere capacità di governare il processo e interpretare il Territorio, tra la gente e con la gente. Il Digitale può accelerare ma la norma lì rimane”, ha detto Enrico Michetti. “Il Collo di bottiglia è che noi abbiamo delle norme che non sa interpretare nemmeno un giudice – ha proseguito Michetti -. E lì la vera semplificazione. Disboscare e ridurre i regolamenti”.

Dopo gli sfottò e le frecciatine, durante l’incontro pubblico, Enrico Michetti ha lasciato il confronto,prima dell’ultimo giro di domande. Senza celare la sua irritazione Michetti scendendo dal palco ha ribadito la sua linea: “Roma non merita questa rissa, arrivederci”. A margine hanno risposto gli altri avversari: “Chi va via da un confronto perde sempre”, ha replicato la sindaca Raggi. Il leader di Azione, Carlo Calenda, che ha più volte ‘punzecchiato’ Michetti durante gli interventi, anche riprendendo la frase famosa di ‘Ecce Bombo’, di Nanni Moretti, “famo cose vedo gente”, a margine ha proseguito: “Quello di oggi era un confronto da campagna elettorale, non un pic-nic. Durante un confronto ci possono essere anche momenti un po’ più vivaci. Senza un confronto o un botta e risposta diventa noioso”. Mentre il candidato dem, Roberto Gualtieri, sceso dal palco ha sottolineato: “Mi dispiace che si sia arrabbiato. Noi abbiamo ascoltato con grande rispetto. Certo abbiamo ascoltato parole sull’impero romano e su tanti tempi interessanti – ha ironizzato – ma poche proposte concrete. Invece credo che il dibattito sulla campagna elettorale debba essere concreto”. Ansa