Tanto tuonò che piovve. Pur di smantellare Quota 100 (pensione a 62 anni con 38 di contributi) si è invocato il ritorno di Elsa Fornero. L’ex ministro del Lavoro del governo Monti è stato chiamato questa volta in veste di consulente del consiglio d’indirizzo per la politica economica e istituito una decina di giorni fa dal sottosegretario con delega alla Programmazione, Bruno Tabacci. Il consiglio, guidato dal leader di Centro Democratico, comprende altre 14 personalità, tra cui Giuseppe Guzzetti, già presidente della Fondazione Cariplo (che, a 87 anni, si è appena iscritto al Pd), l’ex vicedirettore di Bankitalia (già presidente Rai) Annamaria Tarantola, il vicepresidente di Assolombarda Antonio Calabrò e il fondatore del Censis Giuseppe De Rita.
Ma è proprio con l’ingaggio della Fornero che si riscalda il dibattito politico: La Lega presenterà infatti una interrogazione sull’incarico. Nello specifico, il partito di Matteo Salvini intende capire se è vero che «la Fornero avrebbe l’intenzione di incrementare il tasso di occupazione tra gli anziani in buona salute, attraverso un aumento dell’età di accesso alla pensione di vecchiaia». Non a caso si ritorna a parlare di riforma delle pensioni con una «visione selettiva» come la stessa accademica si è lasciata scappare. Ovvero sarà possibile aiutare i cittadini pensionandi che hanno reali problemi di salute, età avanzata o che svolgano lavori usuranti e, non ultimo, prolungare la voce Opzione donna. Quanto invece a Quota 100 legge simbolo della Lega che, a ridosso del 2018 contro la legge Fornero aveva intessuto un’intera campagna elettorale supportata da valutazioni pessime sui risultati ottenuti per errori di metodo, sul numero degli esodati prodotti e sulle mancate garanzie, si procederà fino alla fine dell’anno ma con il fiato corto.
Già, perché la richiesta di Matteo Salvini di prorogare la sua riforma fino al 2022 è stata rispedita al mittente considerando che non ci sarebbero le risorse sufficienti. Infatti nel Pnrr non si parla più di Quota 100.
Nel testo finale la Lega è riuscita a far togliere il riferimento che Quota 100, come prevede la legge, terminerà alla fine di quest’anno e non sarà prorogata. Accenni che però la Fornero continua a non vedere di buon occhio considerando quanto recentemente esplicitato: «Non vorrei che il governo rimanesse imbrigliato nella ragnatela dei partiti e della loro caccia al consenso».
Tant’è che per affossare completamente Quota 100, e chissà se anche a innescare un’altra diatriba feroce con Salvini, la professoressa Fornero è partita all’attacco con una proposta che suona tanto impopolare quanto in controtendenza con il modello di spinta al lavoro giovanile: aumentare il tasso di occupazione tra gli anziani. Con un distinguo netto però: «Purché siano in buona salute». Con buona pace dei neet. IlGiornale.it