“Stiamo lavorando, abbiamo più di un miliardo già investito per la sicurezza: per le persone e per i trasporti, quindi siamo pronti. In merito alle mascherine, il CTS ci ha detto che dovranno restare in atto tutte le precauzioni sanitarie possibili. Per il resto, il Governo si riunirà per tutte le altre misure. Noi ci troveremo questa settimana col Consiglio dei ministri e la decisione sull’obbligo vaccinale o meno per gli insegnanti andrà presa dall’intero collegio“. Lo ha detto il ministro Pubblica Istruzione, Patrizio Bianchi, all’inaugurazione di Lef.
“Per quanto riguarda cattedre e supplenze, siamo molto avanti – ha aggiunto – con gli interventi che abbiamo fatto come Governo e che sono poi passati in Parlamento, che si chiudono il 24, abbiamo praticamente coperto i posti vacanti con concorsi straordinari, con la chiamata dei concorsi pregressi, con gli interventi previsti per immettere nel concorso dell’anno prossimo tutti i posti vacanti disponibili; abbiamo anticipato più di 40 giorni per le supplenze residue, quindi tutto quello che doveva essere fatto è stato fatto. Su questo mi sento sicuro”.
Scuola in presenza priorità assoluta. “Dobbiamo guardare con fiducia alla ripartenza delle scuole – ha aggiunto il ministro – : stiamo lavorando moltissimo su questo, e abbiamo da tempo messo la scuola in presenza come la nostra priorità assoluta. Lo abbiamo detto dall’inizio, quando durante l’ultima ondata abbiamo voluto che i bambini rimanessero a scuola e facessero gli esami in presenza. Anche l’apporto della scuola in estate, grande successo, ha consentito di recuperare moltissime attività perdute. Lavoriamo giorno e notte per riaprire in presenza”.
Doppia dose di vaccino al 75% degli insegnanti. “Attualmente, mi ha comunicato ieri il generale Figliuolo, siamo all’84%” per quanto riguarda gli insegnanti ai quali è stata somministrata la prima dose, “e al 75% per la seconda: c’è stata una risposta molto responsabile e ne terremo conto”. “Non credo che il tema dell’obbligo di vaccinazione anti-Covid per gli insegnanti sia all’ordine del prossimo Consiglio dei ministri. Vedo ancora troppe disomogeneità all’interno della maggioranza su questo punto”, afferma all’ANSA il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
“Almeno fino ad oggi – sottolinea – siamo in una situazione in cui gli italiani si stanno vaccinando. E’ chiaro che l’obiettivo della scuola in presenza non può che passare dagli insegnanti vaccinati, ma credo che siamo ancora in una fase in cui abbiamo il tempo per poter fare un’opera di sensibilizzazione e far comprendere quanto sia importante che questa categoria si vaccini”.
Tra l’altro, rileva, “va sottolineato che, analizzando il dato degli oltre 200mila insegnanti che non si sono vaccinati, emerge che c’è una altissima concentrazione solo in sei regioni del Paese e quindi non c’è un dato diffuso. Questo può anche significare che in quelle Regioni in una fase iniziale della campagna vaccinale ci sia stata qualche difficoltà organizzativa rispetto alle diverse categorie. Sono, credo, difficoltà che si possono recuperare”. “Abbiamo due mesi di tempo e c’è dunque la possibilità di fare un’opera di sensibilizzazione. E’ chiaro che nel momento in cui ci trovassimo a 15 giorni-1 mese dall’inizio della scuola con il problema inalterato, allora – conclude Costa – a quel punto la politica deve fare anche altri tipi di valutazioni, non escluso l’obbligo vaccinale”.
Sul tema della vaccinazione dei professori, interviene anche il leader della Lega, Matteo Salvini. “L’84% degli insegnanti ha già fatto la prima dose di vaccino, il 75% ha già completato il ciclo, entro settembre si stima di arrivare oltre il 90% di copertura (volontaria) fra gli insegnanti. Che senso ha parlare di obblighi o licenziamenti a scuola?”.
“La Dad è stata un disastro, come è emerso dal drammatico affresco fornito dai dati Invalsi. Dobbiamo prenderci tutti l’impegno che l’anno prossimo non ci sarà la Dad, le scuole devono rimanere aperte, ovviamente con il massimo impegno perché insegnanti e ragazzi vivano in sicurezza”. Così il leader del Pd, Enrico Letta, a Palermo. Ansa