I dati sulla flash survey saranno disponibili lunedì prossimo: c’è il dato della Lombardia che parla di una diffusione della variante Delta che è al 4% e “dunque quella stima del 26% è ragionevolmente in eccesso per l’Italia, anche se non va sottovalutata la diffusione”. Lo ha detto il coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli a SkyTg24. “Una sola dose di vaccino non copre adeguatamente” dalla variante Delta, ha avvertito Locatelli a SkyTg24 ribadendo la necessità di “completare il ciclo vaccinale”. In Italia la variante Delta e’ in aumento con una percentuale del 16,8%, mentre la più diffusa rimane ancora la variante alfa al 74,92%. Tuttavia, sebbene i dati di giugno non siano ancora consolidati, dalle prime segnalazioni di sequenziamenti, si segnala un aumento, in percentuale, dei casi di variante Kappa e Delta, la cosiddetta “indiana” e un suo sottotipo, che passano dal 4,2% nel mese di maggio, al 16,8% del mese di giugno (dati estratti al 21 del mese). Sono le prime segnalazioni delle ultime settimane, monitorate dal Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 dell’ISS, in attesa della flash survey.
La variante, ha aggiunto Locatelli, “solleva preoccupazione perché è più contagiosa e può provocare patologie significative nei soggetti non vaccinati o in chi ha una sola dose di vaccino. Per questo è importante progredire con la campagna” vaccinale.
“I vaccini stanno funzionando anche contro la variante Delta, ma dobbiamo essere certi che si faccia anche la seconda dose“, ha detto anche la direttrice esecutiva dell’Ema Emer Cooke all’evento ‘Sky TG24 Live In Firenze’. La variante Delta “sarà sempre più importante”, in termini di diffusione in Europa, ha rilevato Cooke, ribadendo la fiducia nei vaccini come strumento di protezione.
Aumentano intanto le segnalazioni sul territorio nazionale di casi associati a varianti Kappa e Delta, in particolare di focolai dovuti alla variante Delta. È quanto si legge nella Circolare di oggi del ministero della Salute con l’aggiornamento della classificazione delle nuove varianti Sars-CoV-2 che raccomanda di rafforzare il tracciamento. La variante Delta è del 40-60 per cento più trasmissibile rispetto alla Alpha(Β.1.1.7) e può essere associata a un rischio più alto di ricoveri. Meno protetti solo la prima dose di un vaccino, con la seconda dose c’e’ una protezione contro la Delta quasi equivalente a quella osservata contro la Alpha.
Segnalati- dunque – anche in Italia focolai di varianti del virus SARS-CoV-2, in particolare della variante Delta, con maggiore trasmissibilità e con la potenzialità di eludere parzialmente la risposta immunitaria. Lo si legge nella bozza di monitoraggio settimanale dell’Iss-Ministero della Salute, ora all’esame della cabina di regia. Queste varianti scrivono i tecnici, hanno portato ad un inatteso aumento dei casi in altri paesi europei con alta copertura vaccinale. Chiesto un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi, una elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione per evitare recrudescenze della pandemia.
L’Rt nazionale resta stabile 0,69 ma continua invece costante la riduzione dell’incidenza, uno dei valori chiave per le decisioni sulle misure contro il Covid, che scende ancora a 11 casi ogni 100 mila abitanti aggiornato a ieri, rispetto al 16,7 di 7 giorni fa. Sono, secondo quanto si apprende, i dati contenuti nella bozza sull’andamento dei contagi da coronavirus in Italia, ora all’esame della cabina di regia, che saranno presentati oggi. Tutte le Regioni e le province autonome sono classificate a rischio basso tranne il Molise, a rischio moderato, secondo i dati della bozza. Tutte hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. Tutte restano poi molto sotto la soglia critica di occupazione dei posti in terapia intensiva o area medica. Scende il tasso nelle intensive al 4% come per le aree mediche rispetto al 5,7 e al 5,9 di 7 giorni fa. Nelle prime i ricoveri passano da 504 (15/06/2021) a 362 (22/06/2021). Nelle seconde da 3.333 (15/06/2021) a 2.289 (22/06/2021).
“Il lavoro è quello di vaccinare il prima possibile” perché “con la diffusione della variante Delta, che ha una contagiosità decisamente superiore a quella inglese, rischiamo anche che le misure come il distanziamento siano poco efficaci”. Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga a Canale 5. Serve, ha aggiunto, “una campagna vaccinale poderosa usando il periodo estivo in cui i virus hanno minore diffusione” per proteggersi in vista dell’autunno, quando ci si augura “che sia tutto finito” anche se si dovrà adottare “ancora qualche precauzione per accompagnare l’uscita dalla crisi pandemica”. Ansa