Paternò, parla Salvo Malerba: “I miei primi due anni in Consiglio”

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Salvatore Malerba, consigliere comunale di maggioranza a Paternò. Indipendente, eletto per la lista civica “Presenti Sempre – Naso Sindaco” nel 2018 per effetto del cosiddetto “scivolo”, grazie alle dimissioni dell’allora consigliere Luigi Gulisano, oggi assessore ai Lavori Pubblici, e di Andrea Lo Faro, oggi presidente dell’Ama.

Insediamento da consigliere comunale esattamente due anni fa. Un breve bilancio dopo due anni di attività?
Anzitutto desidero ringraziare gli elettori e i miei amici e clienti che nel tempo mi hanno seguito, avendomi in diverse tornate elettorali sempre supportato. Devo dire che c’è ormai un’affezione personale tra loro e me che va al di là dell’appartenenza politica, e questo è un aspetto che cerco sempre di preservare. Seconda cosa che sento di dire, un ringraziamento ad una persona cui sono sempre stato vicino e che mi è stata vicina, il sindaco di Paternò Nino Naso. Avendo trovato un equilibrio ormai due anni addietro, in riferimento alla lista civica in cui espressi la mia candidatura che era “Presenti Sempre”, Naso mi ha dato la possibilità di iniziare un percorso politico nella massima libertà, restando nella mia area naturale che è il Centrodestra. Anche nel 2012 fui candidato, quella volta senza trovare lo sbocco in Consiglio, sempre a sostegno del candidato sindaco Nino Naso. Sento quindi di essere stato coerente con la città e con i cittadini, prima ancora che con me stesso ed ovviamente con lo stesso Naso.

Entrato in Consiglio e poi presidente della Commissione consiliare Attività Produttive.
Sono prima entrato da consigliere in Assise. Poi un consigliere si dimise e subentrai io alla Presidenza della Commissione Attività Produttive, una Commissione che si è distinta per il lavoro svolto durante la situazione drammatica che si è venuta a creare a causa della pandemia del Covid-19. Siamo stati vicini alle attività commerciali paternesi. Una delle prime iniziative che portai in Commissione fu quella della sicurezza e del rilancio del commercio nelle aree pubbliche, perché effettivamente le attività si sono trovate in una situazione di totale confusione. Per non contare la questione sicurezza, con i positivi al virus che sono aumentati fino ad un numero di oltre 800 nel giro di pochissimo tempo. Una situazione tale che ha costretto l’Amministrazione poi a chiudere le scuole e tutto quello che sappiamo. Vi è sempre comunque stata una sinergia tra Commissione e Amministrazione. L’ultima iniziativa delle Attività Produttive, devo dire lodevole, è stata quella di concedere un contributo una tantum ad oltre cento attività commerciali della nostra città che svolgono la loro impresa in locazione. E’ stato un piccolo ma grande aiuto da parte dell’Ente Pubblico, con tutte le difficoltà che questa Amministrazione si è trovata a fronteggiare. Altra cosa, il regolamento comunale per le aree pubbliche per i chioschi e dehors. Per quanto riguarda le attività di ambulantato dico che non vi è ancora un’organizzazione pianificata in modo definito. A mio avviso sarebbe più opportuno che chi svolge attività di ambulantato, e ne abbiamo discusso anche in Commissione, possa trovare regolare allocazione in aree ben definite e regolamentate. Piazza Nino La Russa potrebbe essere una di queste. Abbiamo già inviato ai vari uffici richiesta di pareri ma purtroppo la situazione generale ha rallentato un po’ tutto. Sono comunque fiducioso che gli Uffici ci daranno presto delle risposte.

Il lavoro in Consiglio Comunale? Come giudica le dinamiche politiche dell’Assise Civica? Rapporti tra maggioranza e opposizione?
In tutte le città le opposizioni cercano sempre di fare il loro lavoro, che è appunto quello di opporsi. Fortunatamente a Paternò non abbiamo un’opposizione totalmente appiattita sulla critica a chi governa, e si intravedono delle volte spiragli di responsabilità da parte di alcuni che intendono la politica in modo un po’ più maturo di altri. Detto questo, confrontandomi spesso anche con alcuni miei colleghi di altre città anche a noi vicine, delle volte si esagera. L’ultima questione, quella del Rendiconto 2019, mi fa pensare. Tutti hanno fatto la propria parte ed anche la Commissione Bilancio ha la sua fetta di responsabilità nell’accertare le questioni che poi giungono in Aula per la discussione e la votazione. Nel 2018 nessuno evidenziò particolari problematiche, e mi preme ricordare che la presidente della Commissione Bilancio ha votato positivamente il Bilancio di Previsione 2020 in Consiglio Comunale. Sottolineo anche che vengono forniti dei pareri dagli Organi di Controllo super partes sul Bilancio, e questi pareri sono sempre stati positivi, sia pure con delle evidenziazioni di massima che rientrano nella norma. Ritengo quindi che il polverone sollevato da alcuni consiglieri comunali di opposizione sia soltanto di natura propagandistica. D’altronde ci avviamo alla campagna elettorale. E’ vero che questo è il gioco delle parti, ma quando ad essere in ballo è un tema così importante come quello delle Finanze di una città come Paternò, bisognerebbe approcciare al tema in modo più serio e responsabile. Fortuna che non tutti hanno adottato e adottano tale comportamento, e fortuna anche che vi sono diversi consiglieri che hanno capito il gioco che stanno tentando di mettere in piedi alcuni, ed hanno rifiutato di prenderne parte, cercando di porre le basi per un confronto costruttivo con chi ancora oggi governa Paternò.

Un chiaro riferimento al presidente della Commissione Bilancio?
Certamente. Un presidente di una Commissione importante com’è quella al Bilancio non può prestarsi ad un gioco politico di questo tipo, con pareri tecnici incontrovertibili non del sindaco o dell’Amministrazione che pure contano ma che potrebbero essere intesi come di parte, ma con pareri da parte del segretario generale dell’Ente e degli Uffici che hanno spiegato minuziosamente che non solo il disavanzo evidenziato in questi giorni non è frutto delle inadempienze di questa Amministrazione, ma che addirittura negli ultimi Esercizi l’Amministrazione Naso ha chiuso in attivo. Forse vorrebbero dire che sarebbe stato meglio andare in dissesto finanziario già all’insediamento di questa Amministrazione? O magari adesso? La verità è che non ci si rende conto delle condizioni in cui cadrebbe un Ente in dissesto. Tasse al massimo, stralcio delle pendenze con i fornitori ed una gestione commissariale che è di fatto scollegata dal rapporto amministrazione-amministrato, con tutte le conseguenze del caso. Questo sindaco ha evitato tutto questo, con enormi difficoltà ma senza gettare mai la spugna. E questo gli va riconosciuto da tutti, anche da quelle frange dell’opposizione più intransigenti.

E sui conti?
Meglio di me, come già detto, si sono espressi il segretario generale dott. Giuseppe Bartorilla e l’assessore al Bilancio Ignazio Mannino. La questione è annosa e risale addirittura all’anno 2000. Questa Amministrazione, ancora una volta, sta avendo il coraggio e la determinazione di rimboccarsi le maniche e di mettere in piedi un piano di riequilibrio serio che spero con tutto il cuore venga accolto in modo altrettanto serio non solo dalla maggioranza consiliare ma da tutto il Consiglio. Diversamente, a Paternò si profilerebbe un futuro incerto e problematico.

Parlava di campagna elettorale. Secondo lei qual è la prospettiva e lo stato di salute del Centrodestra a Paternò?
Intanto sono convinto che le forze del Centrodestra unite vincono e fanno la differenza. Ho sempre lavorato nella mia vita all’interno di progetti moderati, ispirati ai valori del Centrodestra. Purtroppo a Paternò non si è riusciti ad esprimere personalità che rappresentassero adeguatamente la nostra città a Palermo, ad esempio. Tolto l’attuale esponente paternese all’Ars, che certamente da solo non può rappresentare un’intera area politica, serve rilanciare un contenitore politico-elettorale di ampio respiro che possa portare Paternò ad ottenere maggiore rappresentanza. Come Belpasso, Adrano o altri centri. Sul piano nazionale l’area moderata insieme a quella cosiddetta “sovranista” mette insieme almeno il 50% in quasi tutti i sondaggi e sono dati confortanti, ma nei territori bisogna confrontarsi con gli uomini ancora prima che con le sigle. Serve quindi una maggiore maturità, una maggiore unità, una maggiore visione programmatica e di prospettiva. Io nel mio piccolo, da moderato di Centro, tento quotidianamente di dialogare con chi ha in mente la mia stessa visione di bene comune. Bisogna che tutte le forze sane, partitiche e civiche, facciano uno sforzo per tentare di individuare le migliori risorse in campo. A Paternò e non solo.

E la Lega?
Viene da sorridere. La coerenza non è virtù di chiunque. Se ieri stavo contro l’Europa ed oggi divento europeista, o se ieri ero pro-Putin ed oggi divento un convinto atlantista, credo si venga a creare un cortocircuito politico ed anche ideologico, me lo lasci dire, che difficilmente i cittadini riescono a comprendere. Nell’ultimo anno e mezzo in cui ho condiviso le posizioni della Lega in Sicilia, ho maturato delle riflessioni sulle posizioni che la Lega sta attuando ad ogni livello. E’ il momento di assumere delle decisioni, io sono un uomo moderato che ha condiviso importanti posizioni del partito di Matteo Salvini. Ho condiviso rapporti personali con il vicecommissario della Lega in Sicilia Anastasio Carrà ed il componente della Segreteria Nazionale della Lega Fabio Cantarella. Adesso però è il momento in cui vanno imboccate le strade più confacenti al temperamento ed all’idea di Governo che ognuno ha dentro la propria mente. Io ne ho una ben precisa e vedremo nell’immediatezza dei prossimi giorni cosa accadrà.

Secondo lei il progetto Naso è ancora spendibile alle prossime Amministrative?
Una cosa distingue questo sindaco da molti altri, e cioè che nel bene o nel male lo si trova sempre. E’ la sua forza, si confronta, si siede sempre al tavolo e cerca di trovare soluzioni qualsiasi sia la problematica. Tanto per essere chiari il telefono è sempre quello, squilla e tutti ottengono una risposta. Detto questo, devo dire che il sindaco non poteva lavorare meglio di come ha lavorato e sta lavorando. Mettiamo in conto anche la pandemia, che non è stata e non continua ad essere roba da poco. Una fase storica, quella che stiamo vivendo, che resterà nella memoria di tutti anche dal punto di vista amministrativo per la nostra città. Sul piano strettamente elettorale, non credo vi siano le condizioni per trovare un uomo che ami la propria città più di Naso. Cinque anni per governare e portare a termine adeguatamente un programma per la città non bastano, ne servono almeno dieci.