Terminare la vaccinazione degli over 80, delle categorie dei docenti e delle varie forze dell’ordine, poi proseguire con i pazienti estremamente fragili – a cui va somministrato il vaccino Rmna all’interno dei centri ospedalieri – e poi andare avanti per fasce di età decrescenti. Per la vaccinazione di massa sono previste le somministrazioni del vaccino nelle stesse strutture degli ambienti di lavoro.
Saranno le aziende, eventualmente, a poterne fare richiesta. E’ quanto prevede la bozza del nuovo Piano vaccini, secondo quanto riferito da una fonte che ha collaborato al dossier.
“Verranno aggiornate le raccomandazioni che stabiliscono le priorità nell’accesso ai vaccini, e saranno esplicitate, tra le categorie con accesso prioritario, quelle delle persone con disabilità grave riconosciute ai sensi dell’art. 3 comma 3 della Legge 104”. Ad annunciarlo è il ministro per le disabilità, Erika Stefani, che aggiunge: “Occorre trovare soluzioni per le difficoltà connesse all’uso delle mascherine per le persone sorde e per chi ha necessità di leggere il labiale. Mi sono attivata affinché le mascherine trasparenti, omologate recentemente, siano inserite nei canali di distribuzione gestiti dal commissario straordinario per l’emergenza. Ho segnalato questo al generale Figliuolo che mi ha garantito di aver già disposto gli atti per acquisire questi dispositivi”.
“La campagna di vaccinazione è la chiave per uscire da questa pandemia – dichiara il ministro Roberto Speranza – abbiamo scelto di iniziare a proteggere il nostro personale sanitario, Rsa e anziani over 80, i più colpiti dalla malattia. La priorità va alle persone con disabilità grave e patologie critiche”.
E intanto sul fronte delle vaccinazioni si muove anche l’Europa. “La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato di aver negoziato l’acquisto di ulteriori 4 milioni di dosi di vaccino con le aziende produttrici (a partire da BioNTech-Pfizer), oltre a quanto già previsto nel programma di consegna relativo al primo trimestre 2021. Per l’Italia – precisano fonti di palazzo Chigi – ciò equivale ad una quota aggiuntiva di 532mila dosi che saranno consegnate nelle ultime due settimane di marzo e che aiuteranno ad affrontare l’emergere di nuovi contagi e varianti”.
Confindustria “in attesa delle determinazioni e dei protocolli specifici che la gestione commissariale straordinaria ha annunciato alle parti sociali, ha intanto avviato una ricognizione sull’intero sistema associativo. Le associazioni di tutto il territorio nazionale hanno ricevuto un questionario volto a identificare le imprese concretamente disponibili alla funzione di “fabbriche di comunità”, quindi idonee per essere configurate come siti vaccinali e moltiplicare così quelli già attivi nel nostro Paese”. Lo annuncia Confindustria. Ansa