Carabiniere ucciso a Roma nel 2019, chiesti due ergastoli

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L’omaggio dell’arma dei carabinieri al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega in piazza Cavour, a poca distanza dal luogo in cui fu ucciso nella notte tra il 26 e il 27 luglio 2019, con un grande cartello che lo raffigura e le parole “Amore, giustizia, speranza, rispetto, onore, riconoscenza”, Roma 13 luglio 2020
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

La Procura di Roma ha chiesto due condannne all’ergastolo per Finnegan Lee Elder e per Gabriele Natale Hjorth accusati di concorso in omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega ucciso a Roma il 26 luglio del 2019.

Pm, ingiustizia contro un uomo buono – “Gravi sono i fatti e grave è l’ingiustizia che è stata commessa contro un uomo buono, che stava lavorando”. Lo ha detto il pm Maria Sabina Calabretta nel corso della sua requisitoria nel processo per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.

“Dobbiamo separare i fatti provati da quelli che non lo sono, la verita’ dai dubbi. Il mio compito è dimostrare che Cerciello è morto solo per mano di due assassini, non deve succedere di ucciderlo un’altra volta. Per lui, strappato ai suoi cari per sempre, devono parlare tutte le cose che abbiamo ricostruito”, ha aggiunto il pm.

Pm, aggressione sproporzionata e micidiale  – “Una aggressione, un attacco sproporzionato e micidiale: una azione univoca per uccidere, la finalità era uccidere”. Così il pm Maria Sabina Calabretta descrive le drammatiche fasi che hanno preceduto la morte di Mario Cerciello Rega, ucciso con 11 fendenti da Finnegan Lee Elder il 26 luglio del 2019 a Roma. Per il magistrato Cerciello “avrebbe potuto poco anche se armato e non lo era. La volontà di Elder era omicidiaria”. Ansa