È “avvolgente”, dicono. E hanno ragione. Se è vero che per Amadeus questo non sarà il secondo Festival, ma il primo verso un altro futuro, “sarà così anche per la scenografia, per la quale abbiamo immaginato un’astronave e una sorta di stargate, verso un futuro migliore al quale aspirare”. Parola di Gaetano e Maria Chiara Castelli, che firmano la scenografia del 71° Festival di Sanremo, disegnando uno spazio come mai si era visto all’interno dell’Ariston, una sorta di ‘involucro che avvolge e riempie i vuoti del teatro’. “Abbiamo cercato – proseguono – di sfruttare il più possibile gli spazi, anche per la necessità, ad esempio, di distanziare l’orchestra. E allo stesso tempo di sopperire al senso di vuoto, utilizzando anche le pareti laterali fino alla galleria, creando un ‘involucro’ che con la sua forma di astronave aumentasse la profondità. In realtà, la lunghezza della scena è uguale a quella dello scorso anno, ma ora è avanzata molto l’orchestra e per questo abbiamo cercato di lavorare sulla prospettiva, con due punti di fuga centrali e con una scenografia che riducendosi progressivamente in ampiezza e in altezza crea un effetto prospettico importante, che dà profondità a tutto. E a questo si aggiunge che anche il soffitto diventa elemento scenografico, tra luci, schermi e materiali video-luminosi che sono parte integrate della scena”. Un lavoro fatto a stretto contatto con il regista Stefano Vicario e il direttore della fotografia Mario Catapano, che potranno contare, quest’anno, anche su una scenografia esterna: “Un lavoro avviato da molti mesi – concludono Gaetano e Maria Chiara Castelli – con loro e con una squadra di professionisti eccezionali con i quali, per la prima volta, siamo anche ‘usciti’ dall’Ariston in un nuovo spazio scenografico dove ci sarà una telecamera che, dall’alto, potrà varcare la soglia del teatro”. IlFatto